"DIGITALE E PNRR FARANNO BENE ALLA SALUTE"

Migration

I 19,7 MILIARDI previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per la sanità costituiscono "cifra adeguata" a garantire l’avanzamento tecnologico del sistema italiano. Antonio Spera (in alto, al centro), amministratore delegato di Ge Healthcare Italia, ne è convinto. "Ci sono chiare linee strategiche di impiego. Il mio giudizio è complessivamente positivo". Il punto di partenza è un parco macchinari "mediamente vetusto. C’è obsolescenza, ma il piano attacca questa debolezza".

Ge Healthcare, divisione medicale di General Electric, è leader in Italia nella fornitura di soluzioni per la tutela della salute con prodotti che vanno dai sistemi di diagnostica per immagini e di gestione dei dati del paziente a quelli per la ricerca e produzione farmacologica. Si tratta di una realtà che sviluppa tecnologie all’avanguardia nell’imaging medicale, nelle tecnologie informatiche, nei sistemi di diagnostica e monitoraggio paziente, nelle soluzioni per anestesia e ventilazione, ostetricia e ginecologia. Ge Healthcare Italia, che ha il suo quartier generale a Milano, fornisce e assiste la quasi totalità degli ospedali pubblici e privati italiani. L’azienda ha stimato che un’applicazione ottimale dei sistemi di industrial internet a livello ospedaliero – con un miglioramento del solo 1% di efficienza – si tradurrebbe in un risparmio per il servizio sanitario nazionale di oltre 1 miliardo di euro all’anno.

"È essenziale cogliere l’opportunità offerta dalla digitalizzazione per la raccolta e l’analisi di big data, che permetteranno di misurare gli outcome di salute e la valutazione del ritorno dell’investimento in ottica di creazione di valore economico e sociale" puntualizza Spera. Anche perché il possesso dei dati è lo strumento fondamentale per prendere decisioni e impostare un miglioramento. La pandemia ha evidenziato la necessità di portare l’industria sanitaria al passo con i tempi e innovarla attraverso un processo di accelerazione tecnologica e trasformazione digitale attraverso cui ammodernare le strutture ospedaliere. Ed ecco nella sanità del futuro, machine learning e intelligenza artificiale possono essere impiegati per migliorare gli esiti clinici. "Saremo protagonisti di questa svolta? Me lo auguro, abbiamo l’ambizione di esserlo. L’innovazione tecnologica è nel nostro dna" ammette Spera. "Di certo – spiega il manager – questo è per noi un periodo di fermento. C’è bisogno di semplificazione burocratica e velocità, perché la sanità pubblica italiana dovrà acquistare le migliori cose al miglior prezzo possibile nei tempi più rapidi possibili". Se l’intelligenza artificiale fosse integrata in modo continuativo nell’attività giornaliera dei professionisti della medicina, potrebbe supportarli nei processi di decision making routinari, liberando risorse per le attività più complesse. Nei Command Center di Ge Healthcare, ad esempio, l’applicazione di tecnologie di intelligenza artificiale in sanità è già una realtà: la soluzione fornisce al personale informazioni in tempo reale per aiutarlo a prendere decisioni rapide sulla gestione del flusso dei pazienti consentendo il coordinamento delle cure per ogni singola persona, riducendo le liste di attesa e aumentando la capacità di posti letto.