NAVI E TERMINAL A PROVA DI SOSTENIBILITÀ "VARATA LA RICONVERSIONE VERDE"

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UNA PROGRESSIVA RIDUZIONE delle emissioni che punta a una decarbonizzazione totale del trasporto merci e passeggeri, ma anche la progettazione di navi e terminal portuali sempre più tecnologici, per ridurre il consumo di carburante e le emissioni in aria e acqua. C’è addirittura il brevetto per un sistema per rimuovere le microplastiche dal mare, progettato in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli, fra i piani per una navigazione sostenibile messi in campo dal Gruppo Grimaldi. Fortemente voluti dalla società, attiva in seno a organizzazioni internazionali di settore dedicate alle tematiche ambientali come la Clean Shipping Alliance (Csa), la Global Industry Alliance (Gia) e l’alleanza Zero Emission Vessel 13 (Zev), e certificati, nei loro progressi, dall’International Maritime Organization (Imo) e dal Registro Italiano Navale (Rina).

Parliamo, dunque, di un percorso che guarda sì al futuro ma che, ad oggi, è già bene indirizzato sui corretti binari, con il gruppo armatoriale che da tempo ha virato, è il caso di dirlo, sulla rotta indicata proprio dall’Imo. Entro il 2050, infatti, il punto di arrivo comune di ogni azienda di navigazione è il dimezzamento delle emissioni totali annue di gas serra rispetto ai livelli del 2008. Da menzionare anche ‘H2Ports - Implementing Fuel Cells and Hydrogen Technologies in Ports’, un progetto europeo votato alla riconversione ‘green’ dell’alimentazione dei mezzi di movimentazione nei terminal portuali al quale il gruppo Grimaldi e la consociata Valencia Terminal Europa hanno aderito fin dalla sua nascita. Ma andiamo con ordine, poiché lo sforzo in fatto di sostenibilità dell’azienda partenopea comincia, ovviamente, proprio dalle sue navi, con la riconversione verde delle ammiraglie ro-pax Cruise Roma e Cruise Barcelona e il varo di nuove classi ecosostenibili, come le Superstar e GG5G (Grimaldi Green 5th Generation) che vantano performance di abbattimento delle emissioni di CO2 sette volte migliori rispetto alle navi di precedenti generazioni.

Di quest’ultimo novero fanno parte la Eco Valencia, la Eco Barcelona, la Eco Livorno (nella foto) e la Eco Savona, quest’ultima battezzata non più di due mesi fa nel porto ligure che le dà il nome. Sono le prime quattro navi ro-ro ibride del gruppo di 12 unità commissionate da Grimaldi al cantiere cinese Jinling di Nanjing, tutte in grado, oltre che di ridurre sensibilmente l’inquinamento durante i viaggi, di azzerarlo sostanzialmente mentre sono ferme in porto, grazie all’energia elettrica immagazzinata da mega batterie al litio e a 350 m2 di pannelli solari. Gli stessi pannelli che, assieme agli impianti eolici, stanno cambiando il volto dei terminal di terra del Gruppo.

Lorenzo Pedrini