"Giochiamo a videonascondino?"

Piove e fa freddo. Non si può uscire. Poi ci sono le restrizioni da zona arancione. Non si può stare in gruppo. Verrebbe da pensare che ai più piccoli non rimanga altro da fare che trascorrere ore  sul divano a guardare gli spesso poco educativi video dei "Me contro te" - lasciatemelo dire, da zia: rappresentano una vera piaga per chi cerca di interagire con bimbi che abbiano superato la fase Peppa Pig - o cartoni animati di vario genere. E invece i bambini ancora stupiscono. "Zia, giochiamo a videonascondino?". Io penso di aver capito male, d'altro canto a volte la connessione con le videochiamate salta un po' e l'audio arriva frammentato. "A cosa giochiamo?", "A videonascondino". Ho capito bene. Zoe, sei anni - non la vedo da mesi visto che vive a Macerata nelle Marche e quindi ormai le videochiamate sono l'unico mezzo per frequentarci -, mi sta proponendo un nuovo gioco. "Allora io sto in una stanza, ti faccio vedere con il telefono i possibili nascondigli, tu conti e dici dove posso essere. Poi facciamo cambio. Anche con le mie amiche gioco così visto che non possiamo stare insieme". Abbiamo giocato per mezz'ora. E, credetemi, è stato divertente. Perché non c'è limite alla fantasia dei bambini. Che per fortuna a volte risulta davvero contagiosa.