Scuola a distanza, Fontana tira dritto: "Me ne assumo la responsabilità"

Da lunedì lezioni solo on line per gli studenti delle superiori

Il governatore Attilio Fontana ha scelto di mantenere l’ordinanza varata mercoledì

Il governatore Attilio Fontana ha scelto di mantenere l’ordinanza varata mercoledì

Milano, 23 ottobre 2020 - Nessun ripensamento da parte del presidente della Regione, Attilio Fontana. Nessun compromesso con i sindaci delle 12 città capoluogo lombarde e con Mauro Guerra, presidente regionale dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci). «Mi assumo personalmente la responsabilità della decisione» fa sapere Fontana. Traduzione: l’ordinanza varata mercoledì non cambia e, nonostante la contrarietà dei sindaci, da lunedì 26 ottobre, quindi da dopodomani, le scuole superiori e gli istituti di formazione professionale dovranno fare lezione a distanza

Un annuncio, quello del governatore lombardo, scandito ieri pomeriggio, dopo aver incontrato per la seconda volta in due giorni i primi cittadini e il presidente dell’Anci. «Ho preso questa decisione – spiega Fontana – perché il nostro compito principale è tutelare la salute dei ragazzi, dei genitori e dei nonni. Abbiamo il dovere di assumere ogni provvedimento che possa interrompere la circolazione del virus. Ai sindaci che non condividono l’ordinanza limitatamente alla didattica a distanza ho spiegato che mi assumo io personalmente la responsabilità della scelta e di averne parlato con la direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale, Augusta Celada, che mi ha dato la disponibilità a fare in modo che le scuole possano concretamente svolgere la didattica a distanza. Confidiamo che i provvedimenti dell’ordinanza possano rallentare il contagio e in questo periodo lavoreremo col Governo per riuscire a porre in essere tutte le altre iniziative che abbiamo proposto per superare la didattica a distanza. Anche io – precisa il governatore – sono convinto che la scuola si debba fare in presenza, ma non in situazioni come quella che stiamo vivendo».

I dati di ieri confermano la criticità della situazione: nelle ultime 24 ore in Lombardia si sono contati 4.916 nuovi contagi e la percentuale di nuovi positivi sul totale dei tamponi effettuati (36.963 ieri) è salita al 13,2%. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 156. I ricoverati per Coronavirus non in terapia intensiva sono 1.695. Sette i decessi. Lo spettro è sempre quello rappresentato dalle proiezioni dei giorni scorsi: al 31 ottobre potrebbero esserci 600 ricoveri in intensiva e 4mila negli altri reparti. A parlare anche a nome dei sindaci è Guerra: «Vi è piena condivisione tra tutti i sindaci sulla necessità di piena e leale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali, in particolare in una fase segnata dal costante e rilevante aggravamento della diffusione della pandemia. Mantenendo e rafforzando, anche nel suo metodo di funzionamento, il tavolo di confronto con la Regione. Volontà – sottolinea il presidente di Anci Lombardia – che deve essere ribadita, a maggior ragione, anche quando su singole misure si manifestano posizioni diverse. Sulla questione della didattica a distanza abbiamo da subito chiesto un approfondimento del confronto, nel corso del quale ho proposto di assumere come elementi condivisi la necessità che le Istituzioni scolastiche adottassero tutte le misure atte a garantire il miglior proseguimento dell’attività didattica attraverso gli strumenti della didattica integrata, garantendo da subito un utilizzo almeno al 50% della didattica a distanza, da modulare verso l’alto in relazione alla evoluzione dell’epidemia, della condizione del sistema dei trasporti e, naturalmente, sostenendo la capacità organizzativa degli Istituti. Lavorando da subito comunque per mettersi in condizione di arrivare anche al 100 % con modalità a distanza, se necessario. Preso atto della decisione del presidente Fontana e delle posizioni diverse emerse nel confronto di questi giorni, ritengo che dovremo tutti ora lavorare per accompagnare al meglio il mondo della scuola in questo difficile processo». 

A proposito di trasporti, non cessa la polemica tra Regione, Governo e Pd lombardo. Fontana ha voluto la didattica a distanza perché ritiene che sia l’unico modo per ridurre gli affollamenti sui mezzi pubblici. Per lo meno nelle condizioni date: «Abbiamo ripetutamente segnalato al Governo che per il potenziamento del trasporto pubblico sarebbe stato necessario lo stanziamento di 200 milioni che saranno stanziati solo nella legge di bilancio di previsione 2021 – ha scritto Fontana nella lettera inviata giovedì alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina –. Le risorse attuali non permettono alcun potenziamento». Il riferimento è anche ai fondi necessari perché le aziende di trasporto possano ampliare le corse prendendo a noleggio i mezzi di aziende di trasporto private, a partire da quelle del trasporto turistico, i cui bus viaggiano semivuoti o non viaggiano affatto, o affidando a loro la copertura di alcune tratte. Ieri è stato Pietro Bussolati, consigliere regionale del Pd, a replicare: «Il Governo per l’introduzione di bus turistici ha stanziato 300 milioni di euro. La Lombardia, con le risorse messe a disposizione, ha introdotto 80 bus turistici, molti meno dei 350 della Campania dei 260 dell’Emila Romagna, dei 184 del Veneto e 130 del Lazio».

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