Rosso, giallo e lockdown brevi: attesa per le scelte del Governo

Sarà più facile diventare zona rossa ma la Lombardia dovrebbe rimanere arancione rafforzato

Lockdown a Milano

Lockdown a Milano

Numeri e colori, come sempre. Dai primi dipendono i secondi ma la novità è che i criteri di valutazione per determinare la aree di rischio delle regioni e le conseguenti misure restrittrive per frenare il contagio saranno più rigidi. E non mancheranno nuove "sfumature" a cui gli italiani si stanno abituando a fatica tra distinguo, eccezioni e norme comportamentali difficili da mandare a memoria. L'ipotesi draconiana della zona rossa su tutto il territorio nazionale da qui a Pasqua per ora resterà tale: il Cts che si è riunito  per offrire al governo nuove indicazioni per il contrasto al Sars Cov2 e alle sue temibili varianti, in primis la mutazione inglese ormai diventata dominante, non ha suggerito il lockdown integrale. Altrimenti il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ieri sera non avrebbe affermato con sicurezza che "la divisione dell'Italia a colori ha funzionato", dichiarandosi "contrario a un lockdown generalizzato". "Piuttosto - ha aggiunto - si irrigidiscano i controlli nei weekend, senza chiusure assolute". Le misure rigide prese a Natale? "Hanno funzionato ma era un altro momento, fatto di spostamenti e acquisti".

La stretta

La strada porta dunque a soluzioni ibride, differenziate per aree territoriali, perchè la situazione varia molto anche a breve distanza, ma con un probabile giro di vite nei fine settimana. L'indicazione degli esperti è di irrigidire le misure in ogni zona colorata, ristabilendo allo stesso tempo il 'contact tracing' e potenziando il sequenziamento del virus per individuare prima possibile le varianti.  La cabina di regia del governo si riunirà a breve, alla luce delle indicazioni degli esperti sanitari da recepire in un nuovo dpcm che irrigidisca le misure già adottate, previa condivisione nelle linee guida con i governatori ma anche con le forze parlamentari divise come al solito tra rigoristi e aperturisti. A Draghi il compito di mediare.

La soglia

Già dal prossimo fine settimana, dunque, le zone rosse dovrebbero osservare criteri più stringenti, stile Codogno 2020. Non solo, sarà per così dire più facile diventare zona rossa: basteranno 250 casi ogni 100mila abitanti per entrarvi automaticamente. Questo almeno è quanto invoca il Cts, insieme alla tempestiva conclusione della revisione degli indicatori epidemiologici di monitoraggio, in modo da avere dati più aggiornati possibile e intervenire più rapidamente con le azioni di 'contenimento/mitigazionè a livello nazionale, regionale e locale.  Anche le zone gialle vedranno maggiori limitazioni nei movimenti mentre c'è chi spinge per l'anticipo del coprifuoco alle 19, a una chiusura dei centri commerciali nei giorni feriali e ai weekend in "rosso".

Pasqua blindata

Su questo scenario è intervenuto anche Antonio Decaro, presidente Anci e sindaco di Bari: "Il lockdown nei weekend? "La cabina di regia non ce lo ha ancora comunicato ma credo stiano ragionando col Cts. Immagino che nel periodo di Pasqua ci potrebbe essere qualche stretta, per evitare di far spostare le persone durante le feste. I dati sono negativi in tutta Italia, si va sicuramente verso la zona arancione e qualche regione e' gia' diventata rossa". E qui si pensa alla Lombardia, dove è partito il primo treno Covid, che da inizio pandemia paga il prezzo più alto in termini di contagi e vittime e si trova nuovamente in una situazione drammatica.

Fontana

"Non mi sembra che ci possano essere grossissimi cambiamenti - ha detto il governatore Fontana che sembra dunque escludere il declassamento al rosso  - l'arancione rafforzato è gia' una misura importante ai fini del contenimento". Circa una possibile riapertura delle scuole, Fontana preferisce invece non sbilanciarsi.  Per il resto, sul quadro epidemiologico generale, il governatore parla di una situazione "da monitorare giorno dopo giorno", anche se "ci sono zone in cui i numeri stanno leggermente migliorando", dunque "guardiamo con ottimismo a questi numeri e speriamo si estendano a tutta la Lombardia". Il presidente regionale infine sottolinea nuovamente l'importanza di una "grande collaborazione con il governo", per capire quale sia "la direzione che tutte le Regioni devono prendere".

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