Zona gialla, aumentano i ricoveri Covid in Terapia intensiva: ecco le regioni a rischio

In 66 province l'incidenza è sopra i 50 casi ogni 100mila abitanti. Vaccini, l'allarme di Gimbe: scorte diminuite e calano i neovaccinati

I criteri per il cambio di colore da zona bianca a gialla

I criteri per il cambio di colore da zona bianca a gialla

Quarta ondata Covid e rischio zona gialla. I dati giornalieri della pandemia dicono chiaramente che anche in Italia i casi di infezione da coronavirus sono risaliti insieme all'incidenza. Certo siamo ancora molto lontanti dai livelli di altri Paesi europei come la Germania, ma l'aumento comunque va dal 12,7% della Toscana al 75,3% della provincia autonoma di Bolzano, come emerge dal nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe che confronta i dati della settimana 3-9 novembre con quelli della settimane precedente. In particolare, per 66 Province c'è un'incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti: in Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Veneto tutte le Province superano tale soglia. In 3 Province si contano oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Trieste (479), Bolzano (260) e Gorizia (221). La Lombardia invece per ora tiene, ma si guarda alle prossime settimnae.

I dati

"Sono numeri - commenta il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta - che dovrebbero indurre gli amministratori locali a considerare restrizioni su base comunale o provinciale, per evitare che la diffusione del contagio trascini l'intera Regione in zona gialla". Un rischio al momento non attuale, ma che potrebbe farsi più concreto se l'evoluzione dei dati resta quella degli ultimi giorni. Va ricordato che per entrare in zona gialle devono verificarsi alcune condizioni: l'incidenza settimanale dei contagi deve essere pari o superiore a 50 ogni 100 mila abitanti (cosa che oggi come visto avviene in molte regioni) ma ci deve anche essere un tasso di occupazione dei posti letto in area medica di pazienti Covid superiore al 15 per cento e dei posti letto in terapia intensiva superiore al 10 per cento.

Cambi di colore: le regole

"Sul fronte ospedaliero - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazionee - si registra un ulteriore incremento dei posti letto occupati da pazienti Covid: rispetto alla settimana precedente +14,8% in area medica e +9,4% in terapia intensiva. A livello nazionale il tasso di occupazione rimane molto basso (6% in area medica e 5% in terapia intensiva), ma con notevoli differenze regionali.  Nessuna Regione supera la soglia del 15% per l'area medica, mentre Friuli-Venezia Giulia (11%) e Marche (11%) superano quella del 10% per l'area critica".  Valori che, calcolati nelo loro insieme, ancora non aprono la porta della zona gialla ma sono più di un campanello d'allarme.

La nuova mappa europea delle regioni

Vaccini

Sul fronte della campagna vaccinale e delle terze dosi, al 10 novembre risultano consegnate 99.901.969 dosi di vaccino: in assenza di nuove forniture, per la quarta settimana consecutiva si riducono le scorte di vaccini a mRNA (i soli con i quali si fanno le terze dosi booster), che si attestano a quota 8,8 milioni di dosi, rileva sempre Gimbe. Il 79% della popolazione (46.784.051 persone) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+127.761 rispetto alla settimana precedente) e il 76,4% (45.243.732) ha completato il ciclo vaccinale (+379.124 rispetto alla settimana precedente). In lieve calo (-4,8%) nell'ultima settimana il numero totale di somministrazioni (1.025.882), con una media mobile a 7 giorni di 169.844 somministrazioni al giorno.  I nuovi vaccinati, che nella settimana 11-17 ottobre avevano sfiorato quota 440mila, sono crollati del 75,4%: dei 108.497 nuovi vaccinati nella settimana 1-7 novembre il 72,2% appartiene a fasce anagrafiche in età lavorativa. Ci sono ancora 2,7 milioni di over 50 non vaccinati e ad elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione e 1,2 milioni di ragazzi della fascia 12-19  non coperti da immunizzazione, col rischio del propagarsi dei contagi a scuola.

L'incidenza di diagnosi, ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e decessi, sottolinea il monitoraggio, resta nettamente inferiore nelle persone vaccinate con ciclo completo, in tutte le fasce di età, rispetto ai non vaccinati. Ma negli over 60 l'efficacia nella malattia grave è in lieve ma progressiva diminuzione. Per Cartabellotta i dati "confermano le indicazioni alla dose booster per le categorie a rischio identificate dal Ministero della Salute e la necessità di accelerarne la somministrazione". Su una platea costituita da 890.460 persone per la dose aggiuntiva e da 5.131.130 persone per la dose booster, al 3 novembre sono state somministrate 2.409.596 terze dosi di cui 383.769 dosi aggiuntive e 2.025.827 di dosi booster, con una media mobile a 7 giorni che ha superato quota 100 mila. Il tasso nazionale di copertura vaccinale per le dosi aggiuntive varia dal 2,3% della Valle D'Aosta al 100% di Umbria e Piemonte (media del 40%). La copertura nazionale con dose booster varia dal 18,3% della Calabria all'81,2% del Molise (media 39,5%).   ita' regionali". (AGI)