Zona gialla in Lombardia? Bertolaso: "La regione tiene ma colore potrebbe cambiare"

Per il coordinatore della campagna vaccinale l'adozione delle restrizioni potrebbe rivelarsi "purtroppo inevitabile con l'arrivo del freddo"

Guido Bertolaso

Guido Bertolaso

Milano - Siamo nel pieno della quarta ondata di Covid-19 e in queste ore gli osservati speciali sono i numeri di ospedali e terapie intensive, che stanno tornando a crescere. Nel complesso, siamo ancora lontani dalla situazione della Germania, anche se nelle ultime 24 ore in 66 province italiane l'incidenza ha superato i 50 casi per 100.000 abitanti. Lo spettro della zona gialla non è ancora un'ipotesi, ma ci si sta "muovendo" verso quell'orizzonte. 

"La Lombardia - come sottolinea in una diretta Facebook il coordinatore della campagna vaccinale della Regione, Guido Bertolaso - è una delle poche realtà che ancora tiene e i suoi numeri sono abbastanza buoni, anche se vediamo che piano piano si stanno incrinando, e ci stanno portando verso una situazione che potrebbe cambiare da bianca a gialla". Per Bertolaso, una situazione "purtroppo inevitabile con l'avvicinarsi della stagione fredda", che ci porterà dunque a fronteggiare "una ripartenza della diffusione del virus, che viene per fortuna controllata e frenata dalla grandissima campagna vaccinale che siamo riusciti a promuovere in Lombardia".

E poi, sul fronte vaccini: "Si tratta dell'unica difesa che abbiamo contro l'epidemia. Abbiamo iniziato con la terza dose e siamo arrivati a una copertura tra il 30 e il 35% di quelli che ad oggi ne hanno diritto. Grazie al cielo vediamo che le prenotazioni aumentano giorno per giorno, siamo convinti che questo trend continuerà ad aumentare". Oltre alle categorie per cui la terza dose è già disponibile, il coordinatore regionale ha poi ricordato che dal 1 dicembre le somministrazioni del "booster", come annunciato dal ministro Speranza, partiranno anche per la fascia degli over 40. "La macchina organizzativa - conclude Bertolaso - funziona benissimo. I vaccini ci sono, e non vi sono alibi per nessuno per non andare a vaccinarsi con la terza dose".