Zona gialla: le regioni a rischio. Cosa cambia dal 30 agosto

Decisivo il monitoraggio di venerdì. I dati su contagi e ricoveri e il ruolo della campagna vaccinale

Occhi puntati sul monitoraggio del 27 agosto

Occhi puntati sul monitoraggio del 27 agosto

Milano - La scorsa settimana l'Italia era rimasta (in extremis) tutta in bianco, con alcune regioni in bilico sulla zona gialla a causa della crescita di contagi e di ricoveri. Con il prossimo monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità la situazione sembra destinata a cambiare. Le date da tenere a mente sono due: venerdì 27 agosto e lunedì 30 agosto. Venerdì verranno forniti i dati relativi alla pandemia in Italia, con i numeri regione per regione. All'inizio della prossima settimana entreranno invece in vigore gli eventuali passaggi di fascia. Dopo oltre due mesi con la Penisola collocata interamente nella fascia di rischio più basso a partire dal 30 agosto la mappa dell'Italia potrebbe cambiare. E scatterebbero quindi (nelle aree interessate) le regole della zona gialla. 

La curva del contagio e le previsioni

Stando a quanto emerge dall'analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M. Piconè, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) i contagi dell'epidemia di Covid-19 mostrano iniziali segni di ripresa in Italia, dove la Sicilia raggiunge percentuali da zona gialla per quanto riguarda i ricoveri. In frenata la crescita a livello nazionale degli ingressi giornalieri nelle terapie intensive e primi segnali di una frenata della crescita dei decessi, mentre rallenta molto il ritmo della campagna vaccinale. "Dopo aver stazionato su un plateau per circa dieci giorni, l'analisi delle differenze settimanali della curva dei positivi totali rivela negli ultimi quattro giorni una ripresa del contagio. Da confermare con i dati dei prossimi giorni", osserva il matematico. Sempre a livello nazionale, prosegue, "continua la frenata della crescita della curva media degli ingressi giornalieri nelle unità di terapia intensiva, che dovrebbe raggiungere il massimo tra 5-7 giorni". Si notano poi "minimi segni iniziali di frenata della crescita della curva media dei decessi a livello nazionale, che dovranno essere confermati dai dati dei prossimi giorni".

Le regioni più a rischio

A livello regionale, i dati epidemiologici relativi a martedì 24 agosto, giorno al quale fa riferimento il monitoraggio settimanale del venerdì, indicano che "nonostante l'aumento dei posti disponibili ufficiali nei reparti ordinari e in quelli di terapia intensiva, la  Sicilia - rileva Sebastiani- è oltre le rispettive soglie del 15% e 10% per occupazione di posti e quindi, a rigore, dovrebbe essere dichiarata zona gialla venerdì 27 agosto, con entrata in vigore effettiva lunedì 30 agosto". Valori quasi da zona gialla per la Sardegna, dove le percentuale dei ricoveri è del 14% nei reparti ordinari e dell'11% nelle terapie intensive. In Calabria frena intanto la crescita dei posti occupati nei reparti ordinari e in terapia intensiva, con valori attuali rispettivamente del 15% e del 6% circa.

Bollettino Covid 25 agosto 2021
Bollettino Covid 25 agosto 2021

Terapie intensive: i dati Agenas

Se a livello nazionale resta stabile il tasso di occupazione dei reparti di terapia intensiva e di area non critica da parte dei pazienti Covid (rispettivamente al 6 e al 7%), questi indicatori continuano a muoversi in alcune Regioni che da giorni sono in bilico sulla soglie massime previste dai nuovi parametri per il passaggio in zona gialla. E' il quadro che emerge dai dati dell'Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas) aggiornati alle 19.03 di oggi. La Sicilia sale di un punto percentuale e raggiunge quota 20% sull'occupazione dei posti letto in area non critica, mentre resta per il secondo giorno all'11% di occupazione delle terapie intensive. Entrambi i dati sforano le soglie massime, del 15% per i ricoveri ordinari e del 10% per le intensive. Sale anche la Sardegna, ma alla voce terapie intensive: l'occupazione di questi reparti aumenta di un punto percentuale raggiungendo quota 12%, dunque sopra la soglia del 10% prevista per il passaggio di colore. Mentre resta stabile al 14% l'occupazione dei reparti di area non critica (appena sotto la soglia massima). 

Sicilia: oltre 1.400 casi in un giorno

Già la scorsa settimana la Sicilia era a rischio "retrocessione". Anche oggi, stando ai dati del bollettino del Ministero della Salute, l'Isola è prima in Italia per nuovi contagi. Nelle ultime 24 ore sono complessivamente 1.409, su 21.519 tamponi processati, i nuovi casi di Covid-19. Gli attuali positivi salgono così a 25.506. In un solo giorno i guariti sono stati 841, mentre le 9 vittime riportate oggi riguardano decessi registrati nei giorni precedenti (4 il 24 agosto, 3 il 23 agosto, 2 il 12 agosto).  Degli attuali positivi i ricoverati con sintomi sono 751, mentre si trovano in terapia intensiva 102 pazienti. Questa la ripartizione su base provinciale dei nuovi casi, che presenta una crescita dei casi in particolare nel Palermitano e nel Catanese, che da soli raccolgono quasi metà dei contagi registrati in regione. Ecco la ripartizione dei contagi provincia per provincia: 374 a Palermo, 314 a Catania, 220 a Messina, 114 a Ragusa, 25 a Trapani, 117 a Siracusa, 92 a Caltanissetta, 90 ad Agrigento e 63 a Enna. 

La Sardegna in bilico

Anche la Sardegna rischia il giallo. Oggi una nuova impennata di casi e un incremento, seppur lieve, dei ricoveri: tutti criteri che saranno valutati dalla cabina di regia venerdì per decidere l'eventuale declassamento con l'imposizione di nuove restrizioni per l'Isola. Secondo gli ultimi dati dell'unità di crisi regionale, infatti, si registrano 487 ulteriori positività al Covid, sulla base di 4189 persone testate. Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 8421 test, per un tasso di positività che sfiora il 5,8%. Salgono anche i pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva, che arrivano a quota 24 (+ 2 rispetto a ieri) e quelli ricoverati in area medica: 225 (+ 1 rispetto a ieri). Sono 7683, invece, i casi di isolamento domiciliare (+ 140 rispetto a ieri). Si abbassa anche l'età tra i decessi, oggi tre in totale: 2 uomini di 55 e 58 anni, residenti nella Città Metropolitana di Cagliari, e un uomo di 92 anni, residente nella Provincia di Sassari. 

I numeri della Calabria

Cresce ancora il numero dei ricoverati in Calabria a causa del Covid. Nelle ultime ore sono due in più, nel saldo tra entrate e uscite, i degenti, sia in area medica (127) che in terapia intensiva (12). Balzo in avanti anche nei contagi. Nelle ultime 24 ore ne sono stati individuati 349 (ieri 234) ma con un numero maggiore di tamponi, passati da 2.273 a 3.805. Tant'è che il tasso di positività scende dal 10,29 al 9,17%. Nessuna vittima è stata invece registrata nelle 24 ore in Calabria con il totale dei decessi che resta fermo a 1.301. Ad oggi sono stati effettuati 1.063.626 tamponi con 76.132 positivi. Territorialmente, da inizio pandemia, i casi positivi sono distribuiti a:Catanzaro: casi attivi 302 (15 in reparto, 3 in terapia intensiva, 284 in isolamento domiciliare); casi chiusi 10.566 (10.419 guariti, 147 deceduti). Cosenza: casi attivi 902 (34 in reparto, 3 in terapia intensiva, 865 in isolamento domiciliare); casi chiusi 23.896 (23.294 guariti, 602 deceduti). Crotone: casi attivi 345 (9 in reparto, 0 in terapia intensiva, 336 in isolamento domiciliare); casi chiusi 6.940 (6.838 guariti, 102 deceduti). Reggio Calabria: casi attivi 2.107 (54 in reparto, 6 in terapia intensiva, 2.047 in isolamento domiciliare); casi chiusi 24.103 (23.752 guariti, 351 deceduti). Vibo Valentia: casi attivi 318 (10 in reparto, 0 in terapia intensiva, 308 in isolamento domiciliare); casi chiusi 5.702 (5.609 guariti, 93 deceduti). 

La campagna vaccinale

Sono 76.038.118 le dosi di vaccino contro il Covid somministrate in Italia, il 91.5% di quelle consegnate al nostro Paese, pari a 83.106.307 dosi. È quanto si legge nel report del commissario straordinario per l'emergenza sanitaria, aggiornato alle ore 17:46 di oggi. A livello regionale la Lombardia è la regione più virtuosa, facendo registrare il 94,9% del rapporto tra dosi somministrate e dosi consegnate. Seguono il Molise (94,6%) e la Toscana (94,1%). In coda alla 'classifica' troviamo la Calabria (83,8%), poi la Provincia Autonoma di Bolzano (84,5%) e la Sicilia (87,3%). Le somministrazioni sono state effettuate nei 2.829 principali punti di tutta Italia. Le persone che hanno completato il ciclo vaccinale sono 36.771.281, il 68,08% della popolazione over 12.

Il report della campagna vaccinale
Il report della campagna vaccinale

"I dati sui contagi da Coronavirus che vediamo giorno dopo giorno sono da prendere con le molle perchè in realtà la situazione mostra una certa dicotomia: da una parte un numero di infetti elevato, dall'altra un numero di ricoveri in area medica e terapie intensive relativamente non aumentato. Quello che pesa è che c'è un gruppo di oltre quattro milioni di persone ultracinquantenni e una certa quantità di giovani che non sono ancora vaccinati" ha spiegato Roberto Cauda, direttore dell'Unità di malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma, commentando i dati dei contagi di oggi. "Per quanto riguarda il numero dei morti che sta salendo, è difficile dare una valutazione perchè a volte si aggiungono decessi che sono avvenuti prima. Al momento la situazione è un po' sospesa - sottolinea - i contagi riguardano ciò che è avvenuto 15-20 giorni fa. La curva sembra presentare un rallentamento, ma sul dato generale ci sono le situazioni di alcune regioni che pesano più di altre, come nel caso della Sicilia. Di fatto, nonostante l'alta percentuale di persone già vaccinate e i guariti,, resta un platea di di contagiabili elevata".

I parametri per la zona gialla

Con le ultime misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19, l'esecutivo ha elaborato nuovi criteri per definire i colori delle regioni. L'incidenza dei contagi resta in vigore, ma non è più il criterio principale per la scelta delle colorazioni (bianca, gialla, arancione, rossa) che fanno scattare le restrizioni. Dall'entrata in vigore del decreto (venerdì 6 agosto 2021), i due parametri principali sono: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19; il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19.

Le regioni restano in zona bianca se: l'incidenza settimanale dei contagi è inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive; qualora si verifichi un'incidenza superiore a 50 casi per 100.000 abitanti, la regione resta in zona bianca se si verifica una delle due condizioni successive: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 15 per cento oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 10 per cento.

Da zona bianca a gialla: è necessario che si verifichino alcune condizioni perché una regione passi a misure maggiormente restrittive: l'incidenza settimanale dei contagi deve essere pari o superiore a 50 ogni 100.000 abitanti a condizione che il tasso di occupazione dei posti letto in area medica sia superiore al 15 per cento e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 sia superiore al 10 per cento; qualora si verifichi un'incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti, la regione resta in zona gialla (e non slitta in arancione) se si verificano una delle due condizioni successive: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 30 per cento; oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 20 per cento.

Zona gialla, le regole

Ma quali regole biosogna seguire in zona gialla? Eccole.

Zona gialla, le regole: domande e risposte

MASCHERINE ALL'APERTO - Se in zona bianca all'aperto le mascherine non sono più obbligatorie, salvo i casi di assembramento, in zona gialla invece tornano ad essere obbligatorie fatta eccezione per i bambini sotto i sei anni e chi ha una patologia incompatibile con l'uso della mascherina.

SPOSTAMENTI - In zona gialla sono consentiti tutti gli spostamenti: all'interno del proprio Comune, tra Comuni diversi e tra Regioni. Decade anche il coprifuoco, quindi non ci sono più limiti orari alla circolazione e non è più necessaria l'autocertificazione. Ci si può spostare per raggiungere le seconde case fuori regione, a prescindere dal colore della regione di provenienza e di quella di arrivo.

BAR E RISTORANTI - I bar e ristoranti al chiuso posso effettuare servizio al tavolo fino alle 18, ma sono presentando il Green pass. All'aperto invece possono effettuare servizio al tavolo anche a cena. 

CINEMA E TEATRI - In zona gialla cinema e teatri sono aperti, ma col rispetto di stringenti limitazioni: solo posti a sedere prenotati in anticipo e distanza di almeno un metro. Limitata anche la capienza al 50% e comunque mai più di 1.000 spettatori al coperto e 2.500 all'aperto.

DISCOTECHE - Le discoteche restano chiuse.

PARRUCCHIERI E BARBIERI Parrucchieri e barbieri non subiscono alcuno stop: nelle zone gialle lavorano senza vincoli particolari.

NEGOZI E CENTRI COMMERCIALI I negozi nei centri commerciali sono aperti nel weekend e nei giorni festivi. Tutti i negozi sono aperti, pur nel rispetto delle norme anti-Covid.

EVENTI SPORTIVI -  Per quanto riguarda gli eventi sportivi, "in zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 25 per cento di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all'aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso. Le attività devono svolgersi nel rispetto delle linee guida adottate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana, sulla base di criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico".

GREEN PASS -  Alcune attività al chiuso restano possibili, ma sarà necessario avere il Green pass (in caso di vaccinazione valido 15 giorni dopo la prima dose): ristoranti e bar al chiuso per il consumo al tavolo; eventi congressi e fiere; piscine, palestre e centri benessere; spettacoli; centri termali, parchi a tema; sale da gioco, scommesse e casinò; concorsi.

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