Truffa all’Inps, altri indagati tra Cisl e Uil

Nuovo sequestro preventivo da mezzo milione di euro nell’inchiesta del pm Paolo Storari: "Contributi non versati con il trucco"

Il pm Paolo Storari ha coordinato l'inchiesta

Il pm Paolo Storari ha coordinato l'inchiesta

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Milano, 22 aprile 2022 - Ci risiamo. Nell’indagine su alcuni sindacati avviata con clamore mesi fa per l’ipotesi di truffa all’Inps, spuntano nuovi contratti "fittizi" tra aziende compiacenti e lavoratori assunti solo sulla carta. La regia sarebbe di alcune sigle della galassia Cisl e Uil che da questo "sistema", attivo pare addirittura da trent’anni, traevano un doppio vantaggio. Primo: per almeno sei mesi, ossia il periodo di prova, i finti dipendenti ricevevano lo stipendio dalle imprese amiche ma di fatto prestavano servizio per le associazioni sindacali. Secondo: dopo quei sei mesi gli addetti venivano assunti e "distaccati" in aspettativa non retribuita presso i sindacati dove già operavano ma, come prevede la legge, a quel punto Cisl e Uil risparmiavano sui contributi previdenziali che venivano versati direttamente dall’Inps, ovviamente ignaro del trucco. 

Ieri,sempre in relazione all’ipotesidi truffa aggravata, dopo quello di 600 mila euro scattato a dicembre il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf ha eseguito un secondo sequestro preventivo da più di mezzo milione di euro a carico di altre sigle sindacali Cisl e Uil. E in questa seconda tranche dell’inchiesta coordinata dal pm Paolo Storari, altri nove indagati si sono aggiunti ai dodici dei mesi scorsi. Il primo sequestro aveva già riguardato una serie di sigle Cisl della Lombardia e tra i 12 indagati figuravano dirigenti e responsabili delle associazioni tra cui Gilberto Mangone, ex segretario generale aggiunto della Cisl Milano Metropoli. In seguito ai primi accertamenti è emersa "una realtà che merita di essere approfondita e che potrebbe mostrare una prassi ancor più diffusa, quella in cui alcune imprese si accollano costi del personale che però presta attività lavorativa a favore dell’associazione sindacale" scrive il gip Anna Calabi nel provvedimento di sequestro preventivo. ​C’è "il pericolo concreto che gli enti, messi al corrente dell’indagine - aggiunge - possano disperdere le garanzie creditorie ed è necessario porre un vincolo alle risorse patrimoniali giacenti nei conti degli enti giuridici che hanno partecipato a tale illecito sistema e assicurare la futura restituzione delle somme all’avente diritto", ossia l’istituto pensionistico.

I sequestri di ieri riguardano FenealUil Milano Cremona-Lodi-Pavia, Uiltrasporti Regione Lombardia, Cisl Milano Metropoli, Femca Cisl Milano Metropoli, Federazione energia moda chimica e affini, Femca Cisl Lombardia, Confederazione italiana sindacati lavoratori, Felsa Cisl Lombardia, Sindacato lavoratori postelegrafonici Milano Metropoli, Uiltec Milano-Metropolitana-Lombardia e Fim-Cisl Milano Metropoli. E più di 15mila sono stati sequestrati alla Cisl con sede a Roma.Tra i nuovi indagati anche l’ex segretario generale della Flerica Cisl di Milano, Ernesto Fumagalli. 

Rimane da spiegare  scrive il gip nel suo provvedimento, "perché le imprese private" si siano "prestate ad assecondare questo meccanismo, per loro tutto in perdita (in quanto il lavoratore viene pagato per almeno 6 mesi senza fare alcunché)". Si profila "un problema di sindacati di comodo" e il sospetto è che le aziende potrebbero aver avuto come tornaconto una “pa sindacale“al loro interno. Di certo, secondo il gip Calabi, sotto il profilo giuridico "la condotta dei protagonisti è sussumibile" nella truffa aggravata, mentre la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti può essere contestata "limitatamente alle imprese private".