Verona-Milano Centrale, viaggio da incubo: il treno si riempie, passeggeri schiacciati

Pendolari e turisti stipati ovunque, per molti abbonati impossibile salire. Alla fine il convoglio arriva in ritardo di trenta minuti ed è una liberazione. Verifiche in corso da parte di Trenord

Quello che doveva essere un semplice spostamento di routine per pendolari ma soprattutto per turisti italiani e stranieri sul treno regionale Trenord da Verona Porta Nuova, in partenza alle 9.43, a Milano Centrale, passando per località gettonate come Peschiera del Garda, Desenzano e Brescia, che in questo periodo dell'anno diventano mete perfette per gite di prossimità, si è trasformato a sorpresa in un vero e proprio incubo. Ogni mattina quella corsa è molto "gettonata" ma una ressa così non si era mai vista.

Da Brescia infatti il convoglio numero 2624, già partito con 15 minuti di ritardo che poi si sono trasformati in 30 a fine corsa, ha cominciato a raccogliere sempre più passeggeri che fermata dopo fermata sono stati costretti a viaggiare stipati nei compartimenti di collegamento fra i vagoni, impossibilitati anche solo a transitare da una carrozza all'altra, figuriamoci a sedersi, accalcati gli uni contro gli altri ma anche contro i vetri delle porte di ingresso senza alcuna misura di sicurezza e di igiene rispettata. E pensare che il Covid sta tornando a fare paura.

Nel corso del viaggio, alle fermate di Romano di Lombardia e Treviglio, in provincia di Bergamo, alcuni passeggeri, con biglietto già pagato, tra cui alcuni abbonati, non hanno potuto salire sul treno su esplicita richiesta di coloro che erano ammassati negli scomparti, per non peggiorare una situazione di estremo disagio.

Il capotreno, a parte cercare invano spazi vitali per coloro che a buon diritto provavano a salire sul convoglio, non ha saputo fornire spiegazioni. Interpellata sul caso, Trenord sta eseguendo verifiche su quanto accaduto, facendo sapere che spetta al capotreno stabilire se ci siano le condizioni perché la corsa parta.