Italiani rapiti in Mali, i parenti: spegnete i riflettori Siamo disperati

La cognata: "Paese pericoloso temiamo per loro". Il figlio a Roma chiede. il silenzio della stampa

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TRIUGGIO (Monza e Brianza)

Tensione alle stelle in Brianza, dove i parenti e gli amici della famiglia Langone rapita in Mali attendono notizie. Il figlio di Rocco e Maria Donata, sequestrati con il fratello Giovanni, è stato chiamato a Roma dalla Farnesina. Daniele Langone, meccanico di moto a Sovico, ha affidato a un legale il compito di tutelare l’immagine e la privacy della famiglia. Chiede il massimo riserbo in queste ore delicate e, come i Testimoni di Geova, smentisce che il fratello Giovanni sia andato in Mali una decina di anni fa per fondare un nuovo luogo di culto. Grande apprensione anche a Carate Brianza, dove Vito Langone, fratello di Rocco e zio di Giovanni, ha un panificio con la famiglia.

"Siamo molto allarmati – spiega la moglie di Vito, l’unico che ieri mattina non era al lavoro – non si sa bene cosa può accadere in quelle zone e siamo davvero in apprensione. Non possiamo fare nulla, solamente sperare che tutto finisca per il meglio e presto. Siamo sicuri che il Ministero farà il possibile per risolvere questa tremenda situazione". Anche la famiglia di Carate è molto preoccupata e in un momento così angscioso non vuole i riflettori addosso. Da Sovico e Carate, l’ansia rimbalza anche a Triuggio. Il sindaco Pietro Cicardi è sulle spine: "Venerdì notte mi è arrivato il messaggio del figlio Daniele, pure lui residente a Triuggio ma domiciliato a una quindicina di chilometri da qui: mi avvertiva di quanto avvenuto. L’ho sentito al mattino quando mi sono svegliato e abbiamo parlato a lungo. Lui aveva avuto la notizia del rapimento dei suoi familiari 24 ore dopo che era accaduto. Sono molto preoccupato".

Certo la situazione in Mali è esplosiva "Quello che è avvenuto col rapimento di queste persone ci fa capire che il Mali sta andando in mano agli jihadisti", dice Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano che conosce bene la complessità della realtà africana.

Sonia Ronconi