Savona, mamma morta di parto: l'ipotesi di un'embolia amniotica

Dolore per la scomparsa di Marika Galizia. Restano gravi le condizioni del bimbo, attaccato alle macchine

Marika Galizia (da Facebook)

Marika Galizia (da Facebook)

Genova - Restano molto gravi le condizioni del piccolo dato alla luce da Marika Galizia, la giovane di 27 anni morta ieri mattina all'ospedale San Paolo di Savona dopo il parto. Il piccolo, un maschietto, lotta fra la vita e la morte in un reparto specializzato dell'ospedale pediatrico Gaslini di Genova, dove è monitorato dai medici 24 ore su 24. Tutta l'equipe, i familiari e l'intera Savona seguono con apprensione le evoluzioni del suo quadro clinico. Intanto resta sul piatto la domanda su come sia morta la giovane mamma, che aveva portato a termine una gravidanza regolare, senza alcun particolare problema manifestato nei nove mesi di attesa.

Le ipotesi sulle cause

La "pista" principale seguita al momento, dai funzionari interni all'ospedale, dagli ispettori inviati dal governatore ligure Giovanni Toti e dagli investigatori coordinati dal pm Chiara Ventura, è quella di un evento raro accaduto nelle fasi del parto, nello specifico un'embolia da liquido amniotico. Ma non è esclusa neanche una complicanza imprevista. Sarà l'autopsia, in programma domani, venerdì 24, a fornire elementi per chiarire con esattezza la dinamica della tragedia. Incaricata degli esami è l'anatomopatologa Francesca Frigiolini.

La ricostruzione del dramma

La cronaca della notte passata al San Paolo è un rapido susseguirsi di fatti terribili iniziati con il repentino peggioramento delle condizioni di Marika che costringono l'equipe medica che ha assistito il parto a trasferire la ragazza in Rianimazione. Il piccolo appena nato sta malissimo: è in asfissia perinatale. C'è, quindi, totale assenza di attività cardiaca e respiratoria. Il piccolo viene trasferito d'urgenza al Gaslini grazie al Sistema di Trasporto di Emergenza Neonatale attivato immediatamente dai sanitari alla nascita. Le sue condizioni sono critiche tanto che gli specialisti del nosocomio genovese decidono di ricoverarlo nel reparto Patologia Neonatale, intubarlo e sostenerlo con un ventilatore meccanico. E mentre il piccolo lotta tra la vita e la morte, la sua mamma muore.

Le indagini

Mentre Asl2 avvia l'inchiesta interna, il governatore della Liguria Giovanni Toti invia al San Paolo gli ispettori perché controllino le cartelle cliniche, i report e ascoltino i colleghi. Si muove anche la procura con il sostituto procuratore Chiara Venturi. Marika Galizia era figlia di un assistente capo della Questura di Savona aggregato alla Polfer di Albenga, era molto conosciuta a Ceriale e anche a Andora, noto centro turistico della riviera ligure, dove viveva. Era anche una sportiva: era arbitro di calcio ed era associata alla sezione di Albenga dell'Aia, l'Associazione Italiana arbitri. E sul sito dell'Aia è comparso il fiocco nero in segno di lutto per la scomparsa della giovane collega. 

Il messaggio

"Una donna, una mamma, una passione per il calcio: ci stringiamo attorno alla famiglia di Marika Galizia e preghiamo per il suo bambino": è il messaggio di cordoglio pubblicato dal Milan sul proprio profilo Twitter per ricordare la giovane, recentemente scomparsa. 

Le condizioni del bimbo

All'ora di pranzo, intanto, è stato emesso il bollettino medico riguardo le condizioni del neonato. Il bimbo di Marika Galizia, si legge nella nota, "è sempre in prognosi riservata, è stabile nella sua gravità, in totale dipendenza da supporti per mantenere le sue attività vitali".