Report Iss: 11 regioni ad alto rischio, in Lombardia Rt schizza a 1.4

Brusaferro: preoccupano il tasso di occupazione in terapia intensiva e aree mediche sopra la soglia critica. Indice di contagio sora la soglia di 1 in quasi tutta Italia

Silvio Brusaferro e Giovanni Rezza

Silvio Brusaferro e Giovanni Rezza

Milano, 15 gennaio 2021 - E' il giorno dell'atteso monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità (Iss) e ministero della Salute sull'andamento dell'epidemia di Covid-19 in Italia, che questa settimana riguarda il periodo compreso tra il 4 e il 10 gennaio (con i dati aggiornati al 13 gennaio) e rende quindi un'istantanea dei risultati delle misure anti-Covid adottate durante le feste. In Italia "si osserva un aumento complessivo del rischio di una epidemia non controllata e non gestibile nel Paese, dovuto a un aumento diffuso della probabilità di trasmissione di Sars-Cov-2 in un contesto in cui l'impatto sui servizi assistenziali rimane alto nella maggior parte delle Regioni e province autonome". Come spiegato dal presidente dell'Iss Silvio Brusaferro "l'Italia è in un afse di ricrescita ma di crescita lieve e grazie alle misure non ci troviamo di fronte a impennata della curva". 

"Sono 12 le Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e aree mediche sopra la soglia critica (era 13 la settimana precedente) - si legge nella bozza del docomento -. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua a essere sopra la soglia critica (30%)".  "Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in lieve aumento da 2.579 (al 4 gennaio) a 2.636 (12 gennaio); il numero di persone ricoverate in aree mediche aumenta anche lievemente, passando da 23.317 (04 gennaio) a 23.712 (12 gennaio) - evidenzia il report- Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica e il relativo impatto, uniti all'incidenza impongono comunque misure restrittive".  

"L'epidemia resta in una fase delicata e un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale", si legge nel documento. Gli esperti confermano "la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. E' fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile".

Questo l'elenco dell'indice Rt nelle regioni italiane:

Abruzzo, 1.18; Basilicata, 1.14; Calabria, 1.05; Campania, 0.99; Emilia Romagna, 1.15; Friuli Venezia Giulia, 0.94; Lazio, 1.1; Liguria, 1.15; Lombardia, 1.4; Marche, 0.97; Molise, 0.7; Piemonte, 1.14; Provincia autonoma Bolzano, 1.5; Provincia autonoma Trento, 1.01; Puglia, 1.18; Sardegna, 0.99; Sicilia, 1.19; Toscana, 1.01; Umbria, 1.29; Valle d'Aosta, 1.19; Veneto, 0.96.