Il Verbano vuole essere lombardo: "Il Piemonte non è casa nostra"

I sostenitori del referendum: "Vogliamo una regione di serie A"

SECESSIONE Una veduta della città di Verbania

SECESSIONE Una veduta della città di Verbania

Verbania, 28 settembre 2018 -  A volerla mettere sul piano calcistico, è «sempre meglio essere nella parte più bassa di una classifica di serie A invece che rimanere in serie B». Per Valter Zanetta «la Lombardia è una regione solida», da serie A, mentre «il Piemonte ci ha sempre trascurati». Ex senatore di Forza Italia ora passato alla Lega, Zanetta è tra i promotori del Comitato “Diamoci un taglio”, quello che ha raccolto le oltre cinquemila firme per il referendum con cui un pezzo di Piemonte, l’area del Verbano-Cusio-Ossola, dovrà decidere se diventare la tredicesima provincia della Lombardia. Il Consiglio dei Ministri ha fissato per il 21 ottobre la chiamata alle urne.

Gli elettori, fra i 160mila abitanti del territorio che s’affaccia sul Lago Maggiore, potranno dire se vogliono diventare (o meglio ritornare) lombardi. Perché «per ragioni storiche questi territori erano sotto la dominazione lombarda prima che arrivassero i Savoia – ricostruisce Zanetta –. E dal Dopoguerra, periodicamente in tanti hanno evocato la volontà di tornare in Lombardia». Ma non è soltanto una rievocazione di campanile. Tutt’altro. Questa “secessione in miniatura” nasce da «esigenze pratiche». Già nel 1992 «eravamo riusciti a conquistare l’indipendenza dalla provincia di Novara ma, a differenza di Sondrio, non abbiamo mai ricevuto dalla Regione le opportunità come provincia montana», un territorio ricco, che con i suoi laghi e le sue montagne al confine con i cantoni svizzeri del Ticino e del Vallese e con la Lombardia, attrae il 40% del turismo piemontese.

Conti alla mano, Zanetta rivendica il “canone idrico” che «Sondrio incassa in toto mentre a noi torna forse un milione di euro dei 18 che finiscono nel bilancio regionale dalle aziende che fanno business con l’acqua di montagna». E ancora «in Lombardia c’è una sanità migliore, l’addizionale Irpef e il bollo auto sono più bassi, gli abbonamenti ferroviari sono inferiori del 20%, e c’è il bonus benzina per chi abita nelle zone di confine con la Svizzera». Senza trascura «l’aspetto culturale e di tradizione e anche la tutela dei lavoratori frontalieri».

Insomma, «il Verbano-Cusio-Ossola è sempre stato terra lombarda – ribadisce Zanetta –. La nostra economia gravita su Milano, i nostri universitari studiano lì, perché ci arrivano in un’ora mentre a Torino ci si arriva dopo oltre due ore e ci si va soltanto se non ci sono alternative». Per questo «sono fiducioso che al referendum si raggiunga il quorum e vinca il sì – l’auspicio di Zanetta –. Se dovesse passare la linea dell’annessione alla Lombardia, il Parlamento dovrebbe emanare una legge di distacco dopo il parere (comunque non vincolante) delle due Regioni. Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, come il suo predecessore, ci ha già assicurato che avremmo una buona accoglienza. Già nel 2019 potremmo diventare lombardi a tutti gli effetti».