Covid, quarta ondata in Italia: "Terze dosi e mascherine decisive. Inizio 2022 a rischio"

Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute: "I nostri comportamenti fondamentali per evitare il disastro come in altri Paesi. Il peggioramento? Tra gennaio e febbraio"

Walter Ricciardi

Walter Ricciardi

Roma, 8 novembre 2021 - "La quarta ondata è già in corso ma la possiamo ridurre. Dipende da noi far sì che non diventi un'ondata impetuosa come in altri Paesi". A fotografare la situazione, su SkyTg24, è Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene e medicina preventiva, già presidente dell'Iss e consigliere del ministro della Salute per l'emergenza coronavirus. "Se continueremo a usare protezioni, faremo le terze dosi e gestiremo bene il testing e tracciamento nelle scuole in maniera adeguata, resterà un'ondata piccola e non travolgente come accade in altri Paesi", dice Ricciardi.

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Circolazione del virus in aumento: i motivi

"In tutto il mondo - spiega Ricciardi - la circolazione del virus aumenta per tre motivi: il freddo che porta a stare in luoghi chiusi e più assembrati, la mancata copertura vaccinale di percentuali importanti della popolazione, non è il caso dell'Italia ma ad esempio nei Paesi dove c'è una strage in corso, come Bulgaria e Romania, si arriva a stento al 30% di copertura". E poi, aggiunge, "l'ultimo motivo è la parziale attenuazione della protezione vaccinale per persone immunizzate oltre 6 mesi fa: con questa variante estremamente contagiosa, iniziano a infettarsi. Se poi a tutto ciò si aggiunge il fatto che ci muoviamo di più, usiamo meno mascherine e stiamo meno attenti alla distanza di sicurezza perché siamo tutti stanchi, si capisce come questi elementi insieme facciano rialzare l'ondata epidemica".

Peggioramento tra gennaio e febbraio

Il possibile peggioramento della situazione è previsto "tra gennaio e febbraio perché quella da Covid si è mostrata essere un'epidemia con cicli molto prevedibili". Mentre rispetto al rischio di restrizioni a Natale, "se continueremo così, potremo pensare di superare l'inverno in maniera adeguata" ma a patto di procedere velocemente con la terza dose, che "va fatta per impedire circolazione del virus e per mantenere la protezione da forme gravi dell'infezione", le parole di Riccardi. Riguardo all'ipotesi di possibili misure restrittive sotto le feste, il consigliere del ministro della Salute spiega che, "dall'anno scorso ci sono criteri evidenti scientifici e obiettivi da utilizzare per operare le scelte necessarie. Ma siamo oggi tra i Paesi migliori, perché abbiamo un'alta copertura vaccinale e un Green pass estensivo che permette di frequentare ambienti al chiuso con un certo livello di sicurezza. È molto importante però il richiamo di terze dosi perché tra gennaio e febbraio scadono i sei mesi per milioni di persone e queste devono proteggersi". In questo momento, sottolinea Ricciardi, "la pandemia è sostanzialmente dei non vaccinati ma anche di chi sta iniziando a perdere la protezione vaccinale".

Modello austriaco

Per quanto riguarda l'ipotesi di un modello austriaco con lockdown per non vaccinati, Walter Ricciardi spiega che "adesso non ne abbiamo bisogno, perché le misure prese servono a tenere sotto controllo, come sta succedendo, l'epidemia. Ma col passare del tempo dovremmo pensare alla correzione del Green pass. Ora il certificato si ottiene anche con tampone antigenico ma questo presenta un 30% di falso negativo e dà falso senso di sicurezza. Specie con la variante Delta, se si entra con un test falso negativo in un luogo dove ci sono persone suscettibili, l'infezione si verifica".

Il contagio in Italia

Intanto continuano a salire i contagi da Covid in Italia, ma la curva rallenta rispetto alle settimane precedenti. In crescita i decessi, che da inizio ottobre seguono una curva ondulatoria comunque in leggero aumento. Da quanto emerge dall'analisi dei numeri nei bollettini quotidiani forniti da Ministero della Salute e Istituto superiore di Sanità, tra l'1 e il 7 novembre sono stati in totale 36.095 i casi di nuovi contagi in Italia: +17,22% rispetto ai 30.792 della settimana precedente. Una crescita comunque in calo, anzi quasi dimezzata, visto che la settimana 25-31 ottobre aveva visto un aumento del 32,13% sul 18-24 ottobre (30.792 vs 23.305), che a sua volta aveva segnato un +32,4% sulla settimana 11-17 ottobre (23.305 vs 17.602). Quanto ai decessi, nell'ultima settimana aumentano del 6,2% (291 vs 274). Il numero delle vittime è in crescita e segue una curva ondulatoria: sono state 270 nella settimana 4-10 ottobre, 240 nella settimana 11-17 ottobre (-11,11%), 285 nella settimana 18-24 ottobre (+18,75%), 274 nella settimana 25-31 ottobre (-3,86%).