Pomodoro contaminato proveniente dall'Egitto: pronto a essere venduto in Italia

Sequestrate 821 tonnellate di prodotto semilavorato. Tutti gli allarmi alimentari: dal pesce spagnolo ai pistacchi della Turchia

Passata di pomodoro

Passata di pomodoro

Milano, 9 giugno - Provenivano dall'Egitto ma erano destinate alle tavole degli italiani le 821 tonnellate di concentrato di pomodoro, risultato "largamente contaminato da pesticidi" e sequestrato nei giorni scorsi in un'azienda dell'Agro Nocerino. Valore circa un milione di euro. Il sequestro è stato effettuato a seguito dei controlli dei carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare di Salerno nell'ambito dell'operazione Scarlatto. Il semilavorato di pomodoro era conservato in fusti da 250 chili in attesa di essere lavorato e confezionato in barattoli e tubetti - fa sapere Coldiretti - per essere venduto sugli scaffali come doppio o triplo concentrato di pomodoro. L'operazione segue di poche settimane il sequestro di migliaia di tonnellate di concentrato di pomodoro straniero inserito nel ciclo produttivo come pomodoro 100% toscano e conferma l'allarme per l'aumento delle importazioni in Italia di derivati di pomodoro del 23% nel primo bimestre del 2021 soprattutto dalla Cina con quantitativi che sono però praticamente raddoppiati dall' Egitto (+83%) rispetto allo scorso anno.

In Italia sul totale dei 297 allarmi alimentari che si sono verificati nel 2020 sulla base delle elaborazioni del sistema di allerta Rapido (Rassf), solo 51 (17%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, 146 provenivano da altri Stati dell'Unione Europea (49%) e 100 da Paesi extracomunitari (34%).  Secondo una analisi della Coldiretti ogni anno circa 600 milioni di persone si ammalano dopo aver mangiato cibo contaminato da batteri, virus, parassiti e sostanze chimiche. Un'emergenza - sottolinea la Coldiretti - che non riguarda solo i Paesi in via di sviluppo ma che, per effetto della globalizzazione degli scambi e della competizione al ribasso sui prezzi, si estende anche a quelli più ricchi.

I pericoli maggiori per l'Italia, secondo l'associazione di consumatori, sono venuti dal pesce spagnolo con alto contenuto di mercurio e dal pesce francese per l'infestazione del parassita Anisakis, ma sul podio del rischio ci sono anche i materiali a contatto con gli alimenti (MOCA), per i quali si riscontra la cessione di sostanze molto pericolose per la salute del consumatore (cromo, nichel, manganese, formaldeide ecc.), in particolare per quelli importati dalla Cina, Nella black list alimentare  ci sono poi i pistacchi dalla Turchia contaminate dalle aflatossine, le arachidi dall' Egitto per l'elevato contenuto di aflatossine cancerogene, presenti anche nei pistacchi dagli Stati Uniti.