Covid, la pillola antivirale Pfizer non funziona per prevenire l'infezione

E' quanto emerge da uno studio reso noto dalla stessa azienda. Burioni: "Per prevenire il Covid ci sono solo vaccino e mascherina"

Il Paxlovid di Pfizer

Il Paxlovid di Pfizer

Per prevenire il Covid c'è solo il vaccino (e la mascherina)

Lo ha sottolineato il virologo Roberto Burioni commentando i risultati di un trial condotto da Pfizer per valutare l'uso della sua pillola anti-Covid Paxlovid per prevenire l'infezione in persone esposte al virus in quanto contatti che vivono con positivi. Lo studio non ha ottenuto una riduzione del rischio significativa e non ha centrato l'obiettivo primario. "I farmaci antivirali possono essere utili non solo per curare l'infezione, ma anche per prevenirla dopo una possibile esposizione. Purtroppo per questa finalità Paxlovid non funziona" ha concluso Burioni. 

L'antivirale Paxlovid era sotto esame in uno studio i cui risultati sono stati resi noti dalla stessa Pfizer. Dai dati è emerso che l'obiettivo primario del trial di fase 2/3 Epic-Pep "non è stato raggiunto", ha spiegato Pfizer. Finalizzato a valutare l'uso profilattico post-esposizione, lo studio ha rilevato "riduzioni del rischio del 32% e del 37% negli adulti che hanno ricevuto Paxlovid, rispettivamente per 5 e 10 giorni, con l'obiettivo di prevenire l'infezione". Questi risultati "non erano statisticamente significativi e, come tale, l'endpoint primario di riduzione del rischio di infezione confermata e sintomatica da Covid negli adulti esposti al virus attraverso un contatto positivo nell'ambito familiare non è stato raggiunto". In questo trial il profilo di sicurezza è rimasto generalmente coerente quando il farmaco è stato utilizzato per cinque o dieci giorni.

Le analisi di tutti gli altri obiettivi fissati e dei sottogruppi sono in corso. "Abbiamo progettato il programma di sviluppo clinico per Paxlovid in modo che fosse completo e ambizioso - ha affermato Albert Bourla, presidente e Ceo di Pfizer - Sebbene siamo delusi dall'esito di questo particolare studio, questi risultati non influiscono sui forti dati di efficacia e sicurezza che abbiamo osservato nel nostro precedente studio per il trattamento di pazienti Covid ad alto rischio di sviluppare malattie gravi, e siamo lieti di vedere il crescente utilizzo a livello globale di Paxlovid in quella popolazione". Quanto alla profilassi post-esposizione, lo studio Epic-Pep nell'analisi top-line ha valutato i dati di quasi 3mila adulti. Sono state arruolate persone con risultato negativo al test antigenico rapido, senza sintomi e contatti domestici di persone positive sintomatiche. Il reclutamento è iniziato a settembre 2021 ed è stato completato durante il picco dell'ondata della variante Omicron di Sars-CoV-2.