Morti da smog, Bergamo e Brescia prime in tutta Europa

Qui il più alto tasso di mortalità da particolato fine. Nella top ten anche Saronno, nel Varesotto. Il Comune di Bergamo sottolinea: "Dati non aggiornati e non sanitari"

Smog a Brescia

Smog a Brescia

Brescia, 20 gennaio 2021 -  Brescia e Bergamo hanno il tasso di mortalità da particolato fine (PM2.5) più alto in Europa.  Tra l'altro, le due città sono state anche le più colpite dal Covid-19 nella prima ondata 2020. Nella top ten anche Vicenza (al quarto posto) e Saronno (all'ottavo). Questo risultato arriva da uno studio condotto da ricercatori dell'Università di Utrecht, del Global Health Institute di Barcellona e del Tropical and Public Health Institute svizzero, pubblicato su The Lancet Planetary Health e finanziato dal ministero per l'innovazione spagnolo e dal Global Health Institute.  Applicando le linee guida Oms sulla riduzione delle PM2,5 a Brescia potrebbero essere evitati 232 morti l’anno e a Bergamo 137, afferma lo studio uscito su The Lancet Planetary Health.

Il Comune di Bergamo, comunque, sottolinea che lo studio dell'Università di Utrecht, e finanziato dal ministero per l'Innovazione spagnolo e dal Global Health Institute, che segnala Bergamo e Brescia come le prime zone per morti da smog "si avvale di dati vecchi di diversi anni, almeno 6 anni, visto che si riferisce al database del 2015" e "non usa in apparenza dati sanitari, ma è di tipo modellistico", indica cioè "il numero teorico calcolato matematicamente di decessi evitabili se si adottassero limiti di legge sempre più bassi". Il Comune ammette che "la qualità dell'aria di Bergamo non è certamente esente da critiche", ma aggiunge che "i recenti monitoraggi sulla qualità dell'aria eseguiti hanno evidenziato il miglioramento progressivo e costante" 

Lo studio analizza anche la mortalità da biossido di azoto (NO2), con Madrid la città con maggior numero di decessi in Europa, e Torino e Milano rispettivamente al terzo e quinto posto. I risultati mostrano che 51mila morti premature da PM2,5 e 900 da NO2 potrebbero essere evitate ogni anno, se le città prese in esame riducessero i livelli dei due inquinanti raccomandati dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). I dati per ogni città sono consultabili sul sito www.isglobalranking.org.