Lucio Battisti, 20 anni dalla morte: Molteno non celebra più il cantautore

Per anni il Comune dove viveva Battisti si è dovuto difendere in tribunale per una causa intentata dalla vedova e dal figlio del cantautore per la kermesse estiva "Un’avventura, le emozioni"

Lucio Battisti

Lucio Battisti

Milano, 9 settembre 2018 - Se n'è andato 20 anni fa, stroncato da una malattia all'ospedale San Paolo di Milano, ma le sue canzoni continuano a vivere e a far emozionare generazioni di giovani e meno giovani. Lucio Battisti è morto il 9 settembre del 1998, a soli 55 anni, e da quel giorno il panorama musicale italiano è orfano di uno dei pilastri della canzone italiana. Oggi, nel giorno del 20esimo anniversario, il ricordo resta vivo come due decenni fa. E come allora la famiglia mantiene il riserbo sulla malattia che lo ha portato via.  

Nato il 5 marzo 1943 a Poggio Bustone, Battisti ha venduto in carriera più di 25 milioni di dischi, risultando probabilmente il musicista che più ha influenzato il corso della musica leggera italiana. Nel 1973 ha deciso di ritirarsi a vivere a Molteno, nel lecchese,  comune in cui si sono svolti i suoi funerali e dove era tumulato fino al 2013, quando la famiglia ha deciso di portare via la salma. Primo atto di un "divorzio" con l'amministrazione comunale, culminato con un contenzioso legale e con la ferita, mai richiusa per i fan locali.

Anche per questo in paese, seppure a malincuore, si è deciso di non organizzare alcuna manifestazione ufficiale. “È ovvio che ci dispiace molto dover assumere questa posizione, ma non possiamo comportarci diversamente”, aveva spiegato nelle scorse settimane il vicesindaco Giuseppe Chiarella. Per anni infatti il piccolo Comune della Brianza lecchese si è dovuto difendere in tribunale per una causa intentata dalla vedova di Lucio Battisti, Grazia Letizia Veronese, e dal figlio Luca Filippo Carlo per la kermesse estiva “Un’avventura, le emozioni”, dedicata proprio al cantautore. In primo grado il Comune era stato condannato a versare 80mila euro agli eredi, ma aveva vinto in appello e poi in Cassazione. “E anche per questo il Comune – conclude il vicesindaco – ha deciso di non promuovere qualunque genere di celebrazione per i 20 anni dalla morte, proprio per evitare di esporsi a nuovi rischi”.

(ha collaborato ROBERTO CANALI)