Green pass e lavoro, le novità: dagli operai alle colf, dagli idraulici alle badanti / PDF

Obbligo per tutti i lavoratori e per i politici: multe per chi bara e stipendio a zero dopo 5 giorni di assenza per chi non si vaccina

Controllo green pass (Ansa)

Controllo green pass (Ansa)

Via libera al super Green pass che rivoluziona le regole per l'accesso al lavoro. Senza il documento dal 15 ottobre a fine 2021 non si potrà entrare in nessun luogo di lavoro, pubblico o privato. Nessuno rischierà il posto di lavoro ma chi non avrà il green pass, o sarà esentato per motivi di salute, dovrà restare a casa a stipendio zero.  Nel pubblico chi non ha Green pass è ritenuto "assente ingiustificato" e dopo il quinto giorno di assenza il rapporto di lavoro è sospeso. Nel privato invece il lavoratore è assente senza diritto alla retribuzione fino a presentazione del pass. 

Il premier Mario Draghi ha praticamente esteso l'obbligo a oltre un terzo degli italiani e previsti  controlli e sanzioni Questo, secondo il premier, per "continuare ad aprire il Paese" ed evitare nuove chiusure. Una linea unanime, quella del governo, nonostante i malumori di Salvini e parte della Lega. Obiettivo dichiarato dare alla campagna vaccinale la spinta necessaria a raggiungere entro la metà di ottobre l'80% della popolazione. Ai lavoratori, ma anche ai sindaci, ai governatori, ai vertici istituzionali, viene dato un mese per adeguarsi, con la prima dose di vaccino. Una misura che forse scardinerà il fronte degli indecisi mentre meno certi sono i risultati sui no vax duri e puri. Chi non si adeguerà dalla metà di ottobre per accedere ai luoghi di lavoro se non vaccinati o guariti dal Covid dovranno fare un tampone ogni 48 ore (72 ore se molecolare), altrimenti incorreranno nella sospensione dal lavoro o dallo stipendio e in multe fino a 1500 euro.

 

Queste in sintesi le linee guida del decreto 

  • 1 Le misure entrano in vigore dal 15 ottobre
  • 2 Si applicano a tutti i lavoratori delle Amministrazioni pubbliche e del settore privato.
  • 3 Previste sanzioni da 600 a 1.500 euro per i lavoratori e da 400 a 1.000 euro per i datori di lavoro.
  • 4 I controlli sono a carico dei datori di lavoro.
  • 5 Entro fine mese di settembre dal Cts  verranno riesaminate  le misure di distanziamento e valutato l'aumento della capienza per attività culturali e sportive.
  • 6 Anche la politica dovrà esibire il green pass. Quirinale, Camera, Senato e Corte Costituzionale devono adeguare il proprio ordinamento alle nuove disposizioni.
  • 7 Tamponi calmierati: obbligo alle farmacie di test antigenici rapidi a prezzi contenuti.
  • 8 Gratuità dei tamponi per coloro che sono stati esentati dalla vaccinazione.

Detto delle linee guida del decreto vediamo ora i singoli casi specifici

Pubblici dipendenti

Sono tenuti a essere in possesso del certificati verdi i  dipendenti delle Amministrazioni pubbliche. L'obbligo riguarda inoltre il personale di Autorità indipendenti, Consob, Covip, Banca d'Italia, enti pubblici economici e organi di rilevanza costituzionale. Inoltre l'obbligo è esteso ai soggetti, anche esterni, che svolgono a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa (o formativa, come per esempio gli stagisti) presso le pubbliche amministrazioni.

I controlli  Sono le singole amministrazioni pubbliche a dover  verificare il rispetto delle prescrizioni. Entro il 15 ottobre devono definire le modalità per l'organizzazione delle verifiche. I controlli saranno effettuati preferibilmente all'accesso ai luoghi di lavoro e, nel caso, anche a campione. Dovranno essere individuati, con atto formale, i soggetti incaricati dell'accertamento e della contestazione delle eventuali violazioni.  Il decreto prevede che il personale che ha l'obbligo del Green Pass, se comunica di non averlo o ne risulti privo al momento dell'accesso al luogo di lavoro, è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della Certificazione; dopo cinque giorni di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e la retribuzione non è dovuta dal primo giorno di sospensione. Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per coloro che sono colti senza la Certificazione sul luogo di lavoro è prevista la sanzione  da 600 a 1.500 euro e restano ferme le conseguenze disciplinari. Per i datori di lavoro che non abbiano verificato il rispetto delle regole e che non abbiano predisposto le modalità di verifica è invece prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro.

 Lavoro privato

Obbligo di green pass a chiunque svolga attività di lavoro dipendente o autonomo nel settore privato. Come per il lavoro pubblico, anche per quello privato sono i datori di lavoro a essere tenuti ad assicurare il rispetto delle prescrizioni. Il governo ha previsto che a verificare se i lavoratori siano in possesso del green pass, dovranno essere i datori di lavoro ai quali spetta inoltre il compito di definire, entro il 15 ottobre, le "modalità operative per l'organizzazione delle verifiche", che potranno essere anche a campione. Ci dovrà essere un responsabile incaricato degli accertamenti che, in via prioritaria, dovranno essere eseguiti al momento dell'accesso. La validità del  green pass potrà essere verificata, nel privato, con la app "VerifiCa19".

Le sanzioni Il decreto prevede che il personale dipendente ha l'obbligo del Green Pass e, se comunica di non averlo o ne risulti privo al momento dell'accesso al luogo di lavoro, è sospeso. Lo stop allo stipendio varrà dopo cinque giorni di ingresso al lavoro senza Green pass come nel pubblico. Lo precisano fonti di governo, rispetto a quanto previsto dalle bozze del decreto Green pass giunte sul tavolo del Cdm, che prevedevano la sospensione nel privato, anche dello stipendio, fin dal primo giorno. In base alla decisione finale, assicurano le stesse fonti, la norma prevederà per il privato, come per il pubblico, la sospensione dal lavoro dal primo giorno, ma la sospensione dallo stipendio solo dal quinto giorno di ingresso senza certificazione verde Covid.  Il lavoratore è considerato assente senza diritto alla retribuzione fino a presentazione del pass. Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. È prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1500 euro per i lavoratori che abbiano avuto accesso violando l'obbligo di Green Pass, per i datori di lavoro che non abbiano verificato il rispetto delle regole e che non abbiano predisposto le modalità di verifica è invece prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro. Per le aziende con meno di 15 dipendenti, dopo il quinto giorno di mancata presentazione del Green Pass, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata del contratto del sostituto e non oltre dieci giorni.

Politici

Obbligo di  Green pass, anche "ai soggetti titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice",  sindaci e presidenti di Regione, nonché ai consiglieri ma non a Parlamento e Senato. Questo perché gli organi costituzionali, come le Camere, hanno autonomia decisionale. Ma il governo invita "gli organi costituzionali, ciascuno nell'ambito della propria autonomia, adeguano il proprio ordinamento".  Parlamento, Corte costituzionale e Presidenza della Repubblica, potranno "autoregolamentarsi" e "adeguarsi in coerenza". E sia la Camera che il Senato sono pronti a farlo. Ora attendono di conoscere il testo ufficiale del nuovo decreto per poi decidere in merito: toccherà ai rispetti uffici di Presidenza e alle Conferenze dei capigruppo (alla Camera possibile già mercoledì prossimo) stabilire se l'estensione varrà anche per accedere nei due palazzi e, soprattutto, per deputati e senatori per entrare in Aula.

Colf, badanti e idraulici

L'obbligo di Green pass per l'ingresso nei luoghi di lavoro vale anche per gli  autonomi e i collaboratori familiari. L'obbligo dunque si applicherà ad esempio all'idraulico o all'elettricista che svolga il suo lavoro nel pubblico e nel privato, ma anche a colf e badanti. La norma dispone infatti che "chiunque svolge una attività lavorativa nel settore privato è fatto obbligo, ai fini dell'accesso nei luoghi in cui la predetta attività è svolta, di possedere e di esibire su richiesta la certificazione verde".

Tribunali

Il decreto introduce anche una norma ad hoc per l'accesso a tribunali e uffici giudiziari: il green pass dovranno averlo i magistrati ordinari, amministrativi, contabili, militari e onorari, gli avvocati e i procuratori dello Stato e i componenti delle commissioni tributarie. La norma non varrà però per i legali: le disposizioni, dice il decreto, "non si applicano agli avvocati e altri difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei all'amministrazione della giustizia, testimoni e parti del processo". Un avvocato potrà dunque andare in tribunale senza avere il certificato ma, ad esempio, dovrà mostrarlo per entrare in uno studio legale.

Tamponi

Per non penalizzare ulteriormente chi non vorrà o non può vaccinarsi, il decreto introduce i tamponi a prezzo calmierato per tutti nelle farmacie che hanno aderito al protocollo d'intesa: gratis per chi non si può vaccinare, 8 euro per i minori e 15 euro per tutti gli altri. Nella bozza è prevista per le farmacie che non rispettano i prezzi una sanzione da mille a 10mila euro e il prefetto potrà disporre anche la chiusura dell'attività per 5 giorni. Con un emendamento al decreto  green pass bis, è stata inoltre estesa la validità dell'esito dei molecolari a 72 ore mentre quella degli antigenici continuerà ad essere 48 ore.

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