Green pass subito obbligatorio per i sindaci ma non per i deputati

Il Parlamento ha per legge autonomia decisionale e dovrà recepire autonomamente la normativa: il sì è comunque scontato. Dai sindaci ai consiglieri regionali invece è obbligatorio

I seduta della Camera dei deputati

I seduta della Camera dei deputati

Green pass obbligatorio per lavoratori pubblici e privati ma anche per il politici. Lo prevede il ddl approvato oggi, 16 settembre 2021, dal Consiglio dei ministri.   L'obbligo di  Green pass, si legge,  si applica anche "ai soggetti titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice". La bozza di dll Green pass estende così l'obbligo - e relative sanzioni - a sindaci e presidenti di Regione, nonché ai consiglieri ma non a Parlamento e Senato. Questo perché sugli organi costituzionali, come le Camere,  il governo non può intervenire dal momento che hanno autodichia, autonomia decisionale, dunque una norma dispone: "Gli organi costituzionali, ciascuno nell'ambito della propria autonomia, adeguano il proprio ordinamento". 

I tre organi costituzionali (Parlamento, Corte costituzionale e Presidenza della Repubblica), quindi in rispetto della loro autodichia, potranno "autoregolamentarsi" e "adeguarsi in coerenza". E sia la Camera che il Senato sono pronti a farlo, come del resto, viene fatto notare da fonti parlamentari, è sempre avvenuto finora rispetto a tutte le misure anti Covid adottate dal governo.

I due rami del Parlamento attendono quindi di conoscere il testo ufficiale del nuovo decreto per poi decidere in merito: toccherà ai rispetti uffici di Presidenza e alle Conferenze dei capigruppo (alla Camera possibile già mercoledì prossimo) stabilire se l'estensione varrà anche per accedere nei due palazzi e, soprattutto, per deputati e senatori per entrare in Aula.

L''obbligo del  green pass per entrare in Parlamento comunque non divide la politica e l'approvazione è data per sconatta. A dirsi favorevole alla misura anche Matteo Salvini: "Se la politica impone il green pass ai lavoratori, e addirittura a chi fa volontariato, è ovvio che i politici devono essere i primi a rispettare queste regole, a partire dal Parlamento. Punto".

"Il Parlamento accolga l'invito del governo a estendere l'obbligo di green pass anche a senatori, deputati e personale di Palazzo Madama e Montecitorio. I gruppi del Pd, nel pieno rispetto dell'autonomia delle Camere e sottolineando come siano sempre e prontamente state seguite le regole previste per il contrasto al contagio, ritengono che questa linea debba essere adottata quanto prima", affermano le capogruppo dem Simona Malpezzi e Debora Serracchiani, convinte che sia "importante che il Parlamento dia l'esempio". Anche il costituzionalista e deputato del Pd Stefano Ceccanti osserva: "Di fronte all'espansione generalizzata del  green pass nessuno capirebbe se restasse un'esenzione per i parlamentari". Dello stesso avviso la capogruppo di Iv alla Camera Maria Elena Boschi, che rivendica: "Siamo stati i primi, gia' a luglio, a chiedere, con una lettera ai presidenti di Camera e Senato, che il  green pass fosse il requisito per accedere in Parlamento".  Favorevoli alla misura anche i 5 stelle. Spiega Carlo Sibilia: "E' doveroso dare il buon esempio, come tutti i lavoratori anche i membri delle istituzioni e dunque i parlamentari devono adeguarsi alle norme anti Covid". Sulla stessa lunghezza d'onda Forza Italia: "Siamo da sempre favorevoli al  green pass. E' per questo che chiediamo di estenderlo subito anche alla Camera e al Senato", afferma Sestino Giacomoni, membro del coordinamento di presidenza del partito azzurro. Il dem Andrea Marcucci ricorda di aver "chiesto ai presidenti delle Camere di passare al green pass a partire dal mese di agosto. Sono contento che ora sia stato il governo a chiedere al Parlamento di adeguarsi. Il tempo della melina e' terminato". Il vicecapogruppo di Coraggio Italia, Emilio Carelli, spiega di "condividere pienamente l'ipotesi, che sta avanzando in queste ore, di chiedere a Camera e Senato di adeguarsi all'obbligo del green pass". Anche FdI, pur contestando da sempre la misura varata dal governo, ha piu' volte insistito che l'obbligo valga anche per i parlamentari, portando la questione in Aula e in capigruppo. Al momento l'unica voce in dissenso è quella del leghista Claudio Borghi, che non esclude di ricorrere alla Consulta: "Sono contrario all'estensione dell'obbligo di green pass per accedere in Parlamento. Intendo aspettare che il provvedimento arrivi in Aula e li' posso adire la Corte costituzionale". Il deputato leghista precisa: "Non voglio che si pensi che sono contrario perché ritengo che il parlamentare debba essere privilegiato. Anzi, sono contrario all'estensione dell'obbligo a tutti i lavoratori".