Tragedia del Mottarone, Tadini non ha pace: "Quel cavo non doveva spezzarsi"

E' l'unico ai domiciliari. Giovedì si terrà l'incidente probatorio per accertare le cause dell'incidente alla funivia

Strage di Stresa, la cabina distrutta della funivia del Mottarone (Ansa)

Strage di Stresa, la cabina distrutta della funivia del Mottarone (Ansa)

Stresa (Verbania) - "Quel cavo non si doveva spezzare, è inconcepibile". Non riesce a darsi pace Gabriele Tadini, capo servizio della funivia e l'unico ad essere ai domiciliari per la tragedia del Mottarone in cui lo scorso 23 maggio sono morte 14 persone e solo un bimbo è sopravvissuto. Tadini, attraverso il suo difensore, Marcello Perillo, ha chiesto e ottenuto l'incidente probatorio che prenderà il via domani per accertare le cause della sciagura. "Finalmente - ha detto al suo legale - cominciamo a fare accertamenti sulla fune. È una questione che non mi fa dormire: al di là dei forchettoni inseriti non si doveva rompere". 

L'incidente probatorio è stato disposto dal gip di Verbania, Elena Ceriotti, che ha accolto anche la richiesta avanzata dalla Procura di estendere l'accertamento a tutti i 14 indagati, tra cui la Ferrovie del Mottarone e la Leitner, e di allargarlo anche alla cosiddetta scatola nera della cabina n.3 precipitata in seguito allarottura del cavo trainante. Nell'indagine, condotta dal Procuratore Olimpia Bossi e dal pm Laura Carrera, nella notte tra il 25 e il 26 maggio, Luigi Nerini, titolare delle Ferrovie del Mottarone, Enrico Perocchio, dipendente del gruppo altoatesino e direttore di esercizio, e Tadini, sono stati fermati e pochi giorni dopo scarcerati dal precedente gip, Donatella Banci Buonamici. Solo il terzo è stato posto ai domiciliari. Dopo di che, nel registro degli indagati, ai loro nomi se ne sono aggiunti altri 11: oltre alle due società, ci sono Anton Seeber, presidente del consiglio d'amministrazione, della multinazionale, e Martin Leitner, consigliere delegato. E poi, sempre di Leitner, Peter Rabanser, dirigente responsabile del Customer Service e delegato per l'ambiente e la sicurezza relativa agli impianti a fune, Rino Fanetti, colui che il "22 novembre 2016 ha eseguito la testa fusa della fune traente superiore della cabina 3" e i tecnici delle aziende super specializzate che, in subappalto, si sono occupate dei controlli di singole parti della funivia.

I difensori, e molto probabilmente alcuni indagati (Tadini sarà presente), parteciperanno domani alla prima udienza dell'incidente probatorio, che si terrà nella sala congressi della sede della Provincia del Verbano Cusio Ossola, per nominare loro consulenti esperti. E lo stesso faranno gliavvocati che rappresentano le quasi settanta parti offese, tra vittime e loro famigliari.Intanto da quel che si è saputo Eitan, il piccolosopravvissuto, si sta riprendendo nella nuova famiglia: zii ecugini lo stano seguendo con molta attenzione per fare in modo che possa superare la tragedia.