Denise Pipitone e le nuove rivelazioni, si compone il puzzle della scomparsa

La speranza di trovare la bambina sparita 17 anni fa da Mazara resta affidata alle indagini della Procura. Si sgretola il muro di omertà

Piera Maggio con la figlia Denise Pipitone

Piera Maggio con la figlia Denise Pipitone

Milano, 16 giugno - Sembra definitivamente tramontata l'ipotesi del presunto ritrovamento di Denise Pipitonela bambina scomparsa da Mazara l'1 settembre 2004, che secondo una pista seguita privatamente e rivelata a Storie Italiane dall'ex pm che indagò sul caso, Maria Angioni, sarebbe viva e avrebbe pure una figlia. Parole che, dopo lo choc iniziale, sono state ridimenzionate dall'avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, che ha invitato alla massima cautela per non danneggiare le ricerche della bambina e alimentare false aspettative, tanto più che la pista seguita dall'ex pm, secondo il legale, sarebbe infondata. 

La speranza di ritrovare Denise resta quindi affidata alle indagini della Procura, che il 22 maggio scorso ha iscritto due persone nel registro degli indagati (Anna Corona, ex moglie del papà naturale di Denise, e Giuseppe della Chiave, nipote del testimone audioleso Battista della Chiave) e ai nuovi particolari emersi sia attraverso testimonianze anonime sia attraverso una lettera firmata che chiama in causa, per la prima volta, Claudio Corona, fratello di Anna e mai prima coinvolto nelle indagini per la scomparsa della piccola Denise. Dal canto suo Claudio Corona, che in passato ha patteggiato tre anni per traffico di droga, respinge ogni coinvolgimento con la vicenda. Ma la lettera rivelerebbe importanti particolari, al vaglio della Procura. In un passaggio si legge

I Corona io li ho conosciuti da vicino, ho avuto modo di conoscerli per un lungo periodo, ho lavorato con loro, parlo di lavoro sporco non lavoro pulito, a Mazara quasi tutti temono queste persone avendo traffici illeciti, queste persone si difendono tra di loro

Parole come macigni, che di fatto rompono il muro di omertà che per 17 anni ha circondato la scomparsa di Denise. E non deve essere un caso che i media nazionali, impegnati da mesi a Mazara, siano stati aggrediti. Intanto le voci che si alzano su un mistero senza fine continuano ad aumentare e lo stesso Frazzitta tiene il conto: "Sette persone sanno la verità. E' ora di parlare". Da un lato gli appelli della famiglia, dall'altro le indagini che ora si concentrano su elementi a lungo ignorati, come l'auto abbandonata e data alle fiamme in via Rieti, vicino al magazzino da cui partì una telefonata per Anna Corona. O l'altra auto sospetta, vista correre per le strade di Mazara subito dopo la scomparsa di Denise e sparire dopo aver urtato un marciapiedi e imboccato una strada sterrata. Nel parabrezza rotto di quell'auto c'era l'impronta di una manina. Era quella di Denise? Era quella l'auto su cui il testimone dice di aver visto la bambina urlare aiuto mamma? Particolari che, come i tasselli di un puzzle, tocca agli inquirenti ricomporre per restituire una bimba, ormai donna, a quella mamma che non ha mai smesso di lottare e sperare.