Denise Pipitone, l'avvocato Frazzitta: "Sette persone sanno la verità. E' ora di parlare"

Il legale di Piera Maggio, mamma della bambina scomparsa da Mazara nel 2004, lancia l'ennesimo appello: "La ricerca di Denise non è la ricerca di colpevoli"

Denise Pipitone, scomparsa nel 2004

Denise Pipitone, scomparsa nel 2004

Milano, 3 giugno - Sette, come i vizi capitali. Sette sarebbero le persone che sanno la verità sulla scomparsa di Denise Pipitone, la bimba rapita a Mazara del Vallo l'1 settembre 2004 e su cui si sono recentemente riaccesi i riflettori dopo diverse segnalazioni e l'invio di una lettera anonima da parte di un testimone. Altri non avrebbero ancora parlato, eppure potrebbero farlo secondo quanto ricostruito  a "La Vita in Diretta", su Rai1, dall'avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, mamma di Denise.

Pensiamo che siano sette le persone che sono a conoscenza, ci siamo resi conto che le persone sono aumentate. Perché stare zitti, se possono aiutare senza avere conseguenze

Si chiede il legale, sottolineando che il reato di favoreggiamento è prescritto dal 2004 e che la ricerca di Denise non è la ricerca di colpevoli. "L'indagine giornalistica - puntualizza Frazzitta - è diversa da quella della Procura. Ma grazie a questa finestra qualcosa si è mosso e noi vi dobbiamo ringraziare. Noi siamo convinti che ci sia un numero di persone che è a conoscenza di questo fatto e non parla. È inconcepibile”.

Denise 17 anni dopo: dalla pista russa alla riapertura delle indagini 

Negli ultimi mesi i colpi di scena sul caso Pipitone si sono susseguiti. Dalla segnalazione in Russia di una ventenne Olesya Rostovasomigliante a Piera Maggio, e che alla tv locale aveva raccontato di essere stata rapita da bambina e di stare cercando la propria famiglia, fino alle segnalazioni di Scalea e dell'Ecuador, nessuna delle quali rivelatasi attendibile. Ma anche sul fronte giudiziario si sono registrate importanti novità, prima tra tutte la riapertura delle indagini con iscrizione nel registro degli indagati di Anna Corona, ex moglie del papà naturale di Denise, Pietro Pulizzi, e di Giuseppe Della Chiave, nipote del testimone sordomuto Battista della Chiave che aveva rivelato di aver visto la piccola in un capannone di Mazara del Vallo. A far riaprire le indagini dopo 17 anni anche le rivelazioni dell'ex pm Maria Angioni, che all'epoca indagò sul caso ed è stata ascoltata come persona informata sui fatti dopo che in più occasioni sui media aveva parlato di depistaggi ed errori nell'inchiesta ("Abbiamo avuto grossi problemi. Abbiamo capito che dopo tre giorni tutte le persone sottoposte a intercettazioni già sapevano di essere sotto controllo"). Fino all'ispezione del Ris, il 5 maggio, nell'ex casa di Anna Corona, dove una telefonata anonima ha segnalato interventi di muratura dopo il rapimento della piccola Denise e la lettera recapitata allo studio dell'avvocato Frazzitta in cui un anonimo racconta di avere visto la bambina in un'auto con tre persone il giorno della scomparsa. Secondo la ricostruzione, la bambina piangeva e urlava "aiuto mamma". L'uomo dice di essere rimasto in silenzio finora per paura di ritorsioni

La scomparsa e l'ipotesi della vendetta familiare

E' l'1 settembre 2004, quando la piccola Denise Pipitone scompare a soli quattro anni mentre si trova davanti a casa della nonna. Sono da poco passate le 12 e Denise rincorre un cuginetto, fa pochi metri, imbocca una traversa e sparisce nel nulla. Come inghiottita dalla terra. Le ricerche partono immediatamente. La madre, Piera Maggio, indirizza subito le indagini sulla pista della vendetta familiare: Denise non è figlia di Toni Pipitone (marito di Piera Maggio) ma di Piero Pulizzi, sposato con Anna Corona, con cui ha altre due figlie. Dopo lunghe indagini la posizione della Corona viene archiviata, anche perché ha un alibi (era al lavoro al momento della scomparsa di Denise), mentre Jessica Pulizzi viene accusata del rapimento, rinviata a giudizio e sempre assolta. Parallelamente al fronte processuale si susseguono gli avvistamenti, in Italia e non solo, e ad ogni segnalazione si riaccende la speranza di trovare Denise.