Vino, Regione Lombardia contro il Decreto Rilancio: "Stanziata una cifra irrisoria"

Fabio Rolfi, assessore all'Agricoltura: "Pochi 900 euro all'ettaro per il contenimento volontario della produzione dei vini Docg"

Vendemmia

Vendemmia

Milano, 29 giugno 2020 - "Come immaginavamo, la montagna ha partorito un topolino. Tanti annunci sulla vendemmia verde, poi sul 'decreto Rilancio' e alla fine riceviamo dal Governo una proposta di decreto arrivata in estremo ritardo rispetto alle esigenze e con disponibilità finanziarie che non coprono nemmeno i costi della vendemmia. Una misura inutile per la Lombardia e per le aree vocate a produzioni vitivinicole di qualità". 

Lo ha detto l'assessore all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia, Fabio Rolfi in merito alla bozza di decreto sul contenimento volontario della produzione e il miglioramento della qualità dei vini a denominazione d'origine. La misura consiste nella riduzione della produzione di uve destinate ai vini di qualità, mediante la mancata raccolta o la rimozione parziale dei grappoli non ancora giunti a maturazione. "Sono previsti al massimo 900 euro all'ettaro per vini Docg: cifre ampiamente inferiori rispetto al costo della vendemmia in areali come la Franciacorta, la Valtellina o la zona del Garda, solo per fare alcuni esempi. Del resto, i 100 milioni di euro messi a disposizione per tutta Italia rappresentano una cifra irrisoria. Altro problema enorme - ha proseguito l'assessore - è rappresentato dalla burocrazia: questo decreto obbliga gli organismi pagatori delle singole regioni a procedure proprie su una misura che invece è di carattere nazionale. Sono previsti obblighi burocratici per i produttori, proprio in un periodo in cui i viticoltori devono pensare alla vendemmia e non alle carte bollate".

"Dalla Regione Lombardia è già partita una controproposta - ha chiarito Rolfi - per innalzare almeno a 1.300 euro all'ettaro il contributo sulla riduzione della resa Docg e per alleggerire una burocrazia che al momento appare mastodontica. Auspichiamo che il Governo centrale abbia il buonsenso di ascoltare i territori di produzione. I nostri viticoltori hanno bisogno di concretezza e non di spot. Stanno passando un momento delicato, per un turismo straniero che deve ripartire, per le conseguenze della chiusura forzata dei canali Horeca per il blocco ancora attivo di alcuni mercati esteri strategici".