Covid, obiettivo estate tranquilla: "Ma attenti a questi tre ostacoli"

La riflessione di Carlo Signorelli docente di Igiene e Sanità pubblica del San Raffaele

Un'infermiera si protegge

Un'infermiera si protegge

Milano – L'Italia tinta di rosso e arancione per frenare la corsa di Covid-19 guarda al futuro. Cosa ci aspetterà questa estate? Carlo Signorelli, docente di Igiene e Sanità pubblica all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano ha spiegato: “Credo che l'estate possa essere guardata con ottimismo”. Secondo l'esperto ci sono però tre possibili ostacoli nella lotta al virus in un momento delicato e cruciale come quello che ci attende nei prossimi mesi. Commentando le previsioni del ministro della Salute, Roberto Speranza, Signorelli ha ribadito: “Se riusciamo a proseguire senza intoppi la campagna vaccinale – ha spiegato all'Adnkronos Salute - come tutti ci auguriamo, l'estate potrà essere più tranquilla. Gli elementi ci sono". Quali sarebbero dunque i possibili ostacoli? Per Signorelli è necessario scongiurare “problemi di fornitura dei vaccini, questioni legate ad effetti collaterali anche superabili, come è accaduto con AstraZeneca, e la comparsa di varianti completamente insensibili alla protezione vaccinale".

Signorelli ha sottolineato l'importanza di un sistema vaccinale efficiente. In un sistema che funziona la "prima questione, e anche la più importante, è che si scongelino le dosi in relazione agli arrivi al centro vaccinale e non in relazione alle prenotazioni: non scongelo 1.000 dosi se ho 1.000 prenotati, ma scongelo a poco a poco, valutando gli arrivi", ha detto Signorelli. In secondo luogo, "ciascun centro vaccinale mette a punto sistemi di gestione delle fiale con dosi avanzate che, con una gestione corretta, sono comunque pochissime. Nel nostro centro abbiamo ogni giorno da 0 a 5 dosi, usando il vaccino Pfizer. E, in accordo con l'Ats, abbiamo deciso di dare queste dosi vaccino a chi è già in diritto, quindi ai dipendenti dell'ospedale non ancora vaccinati e agli studenti di Medicina che fanno i tirocini, quindi sono equiparati al personale medico. Oppure all'accompagnatore del vaccinando che dovesse averne i requisiti, ma è molto raro", ha aggiunto il medico.