Coronavirus e cure fai da te, caccia ai farmaci. E chi ha bisogno non li trova

Sono irreperibili l’antimalarico sperimentato sui contagiati dal Covid-19 ma anche gli antipiretici. L’allarme: "La preoccupazione ha scatenato un accaparramento ingiustificato"

Persone in fila davanti a una farmacia (ImagoE)

Persone in fila davanti a una farmacia (ImagoE)

Roma, 31 marzo 2020 - La psicosi da Coronavirus manda nel panico i consumatori. Si spiegano così i fenomeni di questi giorni, la corsa alle terapie fai-da-te, l’accaparramento su internet di prodotti medicinali e dispositivi di controllo. L’allarme è stato lanciato dall’Istituto Superiore di Sanità tramite Patrizia Popoli, responsabile del Centro nazionale ricerca e valutazione clinica: "La preoccupazione generata dall’emergenza Covid-19 ha scatenato, in alcuni casi, la caccia al farmaco. Spesso tale atteggiamento è incoraggiato da informazioni fuorvianti che circolano sul web. Tutti i farmaci hanno effetti collaterali più o meno gravi, l’automedicazione comporta rischi fuori dalle indicazioni ufficiali".

Ma cosa succede nelle farmacie? Da ogni parte d’Italia giungono notizie di peregrinazioni di clienti alla ricerca disperata di questa o quella specialità. La formulazione più richiesta forse è l’idrossiclorochina, l’antimalarico Plaquenil. Secondo i primi studi effettuati in Cina migliora la sintomatologia, ha proprietà antivirali e antinfiammatorie, riduce i giorni di febbre, ma è ancora sotto osservazione. Dopo qualche tentativo, alla fine si trova. Introvabile in farmacia l’alcol disinfettante, mancano del tutto i pulsossimetri che fino a qualche settimana si potevano acquistare senza spendere una fortuna, servono a monitorare l’ossigenazione del sangue, avvertono quando il polmone va in affanno. Si fatica persino a trovare il paracetamolo (tachipirina), antifebbrile di impiego comune.

Roberto Tobia, segretario generale Federfarma, conferma i disagi: "Questo fenomeno è dovuto essenzialmente alle crescenti prescrizioni, ci potranno essere casi sporadici, ma in linea di massima tutte le richieste vengono evase. Riusciamo poi a rimediare alla carenza di gel igienizzanti industriali attraverso il laboratorio, perché in molti casi questi presidi vengono preparati come galenici".

"In un momento di grande incertezza è fondamentale evitare le cure fai-da-te e prestare molta attenzione all’acquisto online dei farmaci: purtroppo spesso le piattaforme sono ospitate da siti senza garanzie, e i farmaci possono essere per di più contraffatti, avverte Annarosa Racca, Presidente di Federfarma Lombardia.

Di fronte al disorientamento, e per scoraggiare terapie improvvisate alimentate da leggende e fake news, il ministero ha chiarito che solo il medico può decidere quando usare i farmaci e controllarne di persona l’appropriatezza.  "Serve cautela sulle terapie off label per il coronavirus, alcune di queste sono antivirali già impiegati contro l’Hiv", ha detto Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Quanto poi alla carenza di anestetici, che è stata riferita, "ci stiamo lavorando – dice – perché sono necessari. Nessun problema invece negli approvvigionamenti di ossigeno e di insulina, almeno a livello ospedaliero". A rassicurare è anche Enrique Häusermann, presidente Assogenerici: "Le nostre aziende – spiega il rappresentante delle case farmaceutiche che producono generici, equivalenti e biosimilari – stanno svolgendo un ruolo cruciale per la salute dei pazienti affetti da Covid-19, provvediamo a rifornire in modo incessante in tutta Italia farmaci salvavita a costi accessibili ai medici nelle regioni in emergenza. E l’Unità di Crisi Aifa, che coopera costantemente con le associazioni industriali di settore, sta garantendo procedure snelle, come l’importazione rapida di molecole dall’estero, mantenendo al contempo tutti i requisiti di qualità dei prodotti. L’importazione di 1,5 milioni di compresse di idrossiclorochina dagli Usa, garantito da una delle nostre associate, è solo uno dei tanti esempi".