Bleona, lady Jihad: era pronta per un attentato in Germania

La diciannovenne era a Milano per regolarizzare i documenti di identità e ottenere il Green pass col quale raggiungere il marito e colpire. Resta in carcere

Gli agenti dell’antiterrorismo in azione

Gli agenti dell’antiterrorismo in azione

Milano - Bleona Tafallari, la 19enne nata in Kosovo arrestata a novembre nella casa di ringhiera di via Padova, in cui era ospite del fratello, resterà in carcere e affronterà il processo con l’accusa di terrorismo. Il carcere lo ha confermato anche il Riesame perché gli investigatori guidati dal capo dell’Antiterrorismo Alberto Nobili descrivono il quadro di una donna "pericolosa" nella sua radicalizzazione e organica ai "Leoni dei Balcani", costola dello Stato Islamico. Secondo gli investigatori dell’Antiterrorismo, la giovane donna, a novembre, era arrivata a Milano, dove aveva la residenza, solo per regolarizzare i documenti di identità all’Anagrafe e per ottenere il Green pass, attraverso il quale avrebbe potuto viaggiare verso la Germania paese in cui l’attendeva il marito, Perparim Veliqi, cugino dell’attentatore di Vienna.

Insieme avrebbero organizzato, almeno nelle loro intenzioni, e secondo quanto risulta agli investigatori, un attentato in Germania. Per l’aggiunto Alberto Nobili la Tafallari rappresentava un anello fondamentale di congiunzione tra la rete milanese e quella dei combattenti sul luogo della Jihad. Ed è proprio sulla rete della donna che gli investigatori si stanno concentrando in questi mesi.

La diciannovenne era una devota sostenitrice da almeno tre anni dell’Isis e aveva cercato di portare nuove braccia alla causa della jihad, facendo proselitismo anche tra ragazze minorenni rilanciando ogni possibile contenuto video, da quelli degli attentati alle immagini di donne guerrigliere con i kalashnikov in mano, coordinava un network realizzato attraverso canali criptati ad accesso segreto su Telegram riservati alle donne. Uno in particolare si chiamava “La morale della donna musulmana“, nel quale esaltava lo Stato Islamico partendo dalla divulgazione dei termini “Jihad, martirio, combattimenti, conquiste..“, formulava inviti all’arruolamento delle donne tra le fila del Califfato e forniva informazioni in tempo reale dei successi dei miliziani dell’Isis in tutti i Continenti, facendo da megafono ai file immagine e video creati dall’agenzia di comunicazione dello Stato Islamico “Al Hayat Media Center“.

In parallelo, Tafallari promuoveva attività di raccolta fondi per aiutare le donne con i bambini a fuggire dal campo di Raqqa. Tra le pubblicazioni rinvenute sul telefono della Tafallari ha destato particolare allarme quella intitolata “Hijrah to the Islamic State” contenente le istruzioni su come fabbricare una bomba artigianale e la traduzione del famoso libro sulle “44 vie” una sorta di guida per il “mujiaheddin” aderenti alla formazione terroristica di “Al Qaeda”. Nell’enorme mole di messaggi, oltre 7.000 rinvenuti in Telegram criptato della Tafallari, c’è la diffusione in tempo reale di informazioni sugli attentati terroristici: Parigi, 16 ottobre 2020, decapitazione del professore Samuel Paty; Nizza, Avignone e Jeddah (Arabia Saudita), 29 ottobre 2020, uccisione di tre persone all’interno di una chiesa (Nizza) e ferimento di due agenti (Avignone e Jeddah); Vienna, 2 novembre 2020 attentato ad opera di Fejzulai Kujtim, cugino del marito.

A ogni attentato, seguiva esaltazione delle gesta dei responsabili. L’odio della donna verso gli occidentali era espresso in alcuni messaggi trovati: "Scoppiate seguaci della vanità, con la vostra gelosia e rabbia perché non potete trovare tra i vostri figli nemmeno uno come i figli orgogliosi e coraggiosi delI’ Islam!". Non usciva mai di casa, se non con il niqab per non contaminarsi con gli occidentali.