Palazzo Pignano piange la piccola Martina, neonata morta di pertosse

A Scannabue il funerale della neonata morta di pertosse

Neonato (foto repertorio)

Neonato (foto repertorio)

Palazzo Pignano (Cremona) - Martina non c’è più, la sua vita finita troppo presto tra le lacrime infinite dei suoi genitori e degli amici, tanti, che hanno saputo della notizia, non hanno voluto crederci, ci hanno dovuto credere. Martina ha fatto in tempo a compiere un mese di vita. Vita grama la sua, sempre in lotta, nata troppo presto, strappata alla vita da una malattia che non avrebbe dovuto neppure sfiorarla, la pertosse. Un piccolo scricciolo che ha smesso di respirare, lasciando solo domande. Lacrime e folla per quella piccola bara leggera. Lacrime e rabbia che il papà, Cristian Cappa affida a Facebook, ormai cassa di risonanza di tutto e di tutti. Ce l’ha con i dottori e i giornalisti. I primi perché non hanno saputo salvare Martina, i secondi perché hanno scritto che loro non erano vaccinati. Non è vero, loro il vaccino ce l’avevano, erano scrupolosi, hanno seguito tutte le istruzioni per quella bambina che quando è nata li ha inondati di gioia. Ma Martina se l’è portata via la pertosse e adesso loro voglio sapere perché e se ci sono colpe.

Uno strazio infinito, quello di Veronica e Cristian, così orgogliosi di quella piccola che avrebbe riempito la loro casa di Scannabue. E invece, quella tosse e quel catarro che non se ne volevano andare. L’ospedale di Treviglio, dal quale la piccola era stata dimessa con le parole che tutti i genitori si vogliono sentir dire: sta bene, godetevela. La tosse che torna, il ritorno a Treviglio, la tosse che non se ne va. E poi quella terribile parola: pertosse. La corsa nell’ospedale di Bergamo, ultraspecializzato dove la bimba è presa in cura. Ma non ce la fa. Dopo le lacrime, la rabbia. Qualcuno deve dire perché. Loro il vaccino ce l’avevano e nessuno aveva detto alla madre di fare il richiamo. Nessuno gliel’ha detto e adesso Martina è morta. A Scannabue la gente parla sottovoce della disgrazia. Tutti conoscono Cristian e Veronica che arriva da Treviglio e a Treviglio è andata a mettere al mondo Martina. Tutti sanno del peso di una tragedia immane. Resta l’immagine di Martina, piccolo fiore che dorme beata. E il pensiero di un amico che posta una struggente canzone di Leo Rojas, cantante indio famoso per la sua versione di El condor pasa, e la dedica a Martina, che non potrà sentirla mai. La rabbia e la determinazione. Chi doveva sapere, adesso paghi.