Cremona, lettera di 70 medici: "Ripensare la sanità"

Il documento inviato a sindaci e vertici di Asst e Ats chiede un tavolo per affrontare in modo concertato l’epilogo pandemico

Cremona, la protesta dei medici

Cremona, la protesta dei medici

Cremona, 1 novembre 2020 Sono una settantina i medici firmatari del documento inviato all’Assessore regionale e ai vertici di Ats e Asst e ai sindaci della provincia di Cremona. Tra i firmatari Gianfranco Lima, presidente Ordine dei Medici di Cremona, Angelo Pan, Direttore di Malattie infettive dell’Asst di Cremona e Claudia Balotta, già professore Associato Malattie Infettive presso l’Università degli Studi di Milano. Due le problematiche: la recrudescenza della pandemia e la riorganizzazione della sanità di Cremona e della provincia "per affrontare in modo adeguato le necessità di salute della popolazione".

I sanitari partono da alcuni dati che non lasciano dubbi: "La Provincia di Cremona ha pagato il più alto tributo in Italia in termini percentuali di infezioni e il terzo più elevato in Europa in termine di morti per pandemia. Il drammatico evento ha messo in evidenza diverse criticità del nostro pur avanzato servizio sanitario regionale, che riteniamo indispensabile affrontare insieme anche in considerazione del progressivo impoverimento dell’offerta di sanità pubblica".

Sul fronte emergenza Covid i medici indicano una strada che si snoda in diversi punti con la finalità di "Ri-organizzazione del Servizio Sanitario locale in caso di un incremento rapido dei casi". Tra le azioni da intraprendere la disponibilità di posti letto, anche nella case di riposo e la razionalizzazione del personale sanitario, con la stabilizzazione a tempo indeterminato. Altro punto "Il rilancio della sanità cremonese" che deve passare anche da un "ammodernamento e rilancio dell’Ospedale" e dalla "riforma del servizio sanitario territoriale".