Casalmaggiore, reddito di cittadinanza: individuati due 'furbetti'

Si tratta di due coniugi stranieri di 26 e 20 anni che hanno percepito un sostegno per quasi 9.000 euro in 11 mesi

Una tessera di Reddito di cittadinanza

Una tessera di Reddito di cittadinanza

Casalmaggiore (Cremona) -  Hanno percepito per nove mesi il reddito di cittadinanza non avendone però i requisiti. I carabinieri della Stazione di Solarolo Rainerio e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Cremona hanno denunciato due coniugi stranieri di 26 e 20 anni, residenti in un paese del casalasco, per aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza.

L’attività investigativa dei militari dei due reparti si è sviluppata attraverso un’attenta e meticolosa analisi della situazione familiare e reddituale di entrambi che hanno continuato a percepire in maniera silente il beneficio economico per undici mesi nonostante avessero l’obbligo di comunicare il loro rapporto di convivenza e le variazioni del reddito nonché altre informazioni rilevanti, accedendo a prestazioni assistenziali erogate dallo Stato e sottraendo importanti risorse economiche destinate a persone e famiglie che si trovano effettivamente in condizioni di necessità e bisogno. I militari hanno quindi acquisito le istanze presentate dalla coppia per ottenere il sussidio e hanno posto l’attenzione sugli aspetti che più facilmente vengono falsificati da chi presenta dichiarazioni non vere.

E’ stato quindi accertato che volutamente gli interessati non avevano comunicato all’ente erogatore la loro convivenza come coniugi pur mantenendo due residenze differenti. Inoltre, entrambi hanno omesso di avere svolto, nei mesi coperti dal sussidio, delle attività lavorative retribuite che hanno modificato il reddito dell’intero nucleo familiare, facendo superare la soglia di reddito oltre la quale non è possibile chiedere il sostegno economico. Accertate le responsabilità dei due, che per undici mesi hanno ricevuto un sostegno per un importo complessivo di quasi 9.000 euro, i militari hanno denunciato il 26enne e la 20enne all’Autorità Giudiziaria e hanno informato l’INPS di Cremona per l’avvio delle operazioni di revoca del beneficio e per il recupero delle somme non dovute.