Mattia batte il coronavirus e si diploma: "Sono più forte"

Mattia Guarneri, 18 anni, dopo essere uscito dal coma ha sconfitto la malattia e ora ha superato la maturità

Mattia Guarneri alla maturità

Mattia Guarneri alla maturità

Cremona, 27 giugno 2020 - «Mamma , mi intubano. Devo andare, ti amo e non ti lascerò sola". Da 21 marzo quel messaggio Whatsapp non ha mai lasciato il cellulare di entrambi. Il grido di un ragazzo di 18 anni che sa di essere stato ghermito dal Covid, ma anche un invito alla speranza, un incoraggiamento al più vicino degli affetti. Mattia Guarneri ha attraversato la sua lunga notte, è guarito. Il ragazzo di Cremona è diventato un simbolo della lotta al virus. Affronta uno degli appuntamenti canonici di uno studente: la prova orale degli esami di maturità. Alle 8.20 una “Giulia” entra nel cortile dell’Istituto di Istruzione superiore che ricorda ai cremonesi il concittadino Janello Torriani, maestro orologiaio, matematico, inventore, vissuto nel ‘500. Davanti l’autista e Riccardo Maruti, collaboratore alla comunicazione dell’Ufficio scolastico provinciale, sul sedile posteriore il dirigente dell’Ufficio Fabio Molinari e Mattia. È in attesa la quinta commissione.

Mattia è spigliato, eloquio spedito. Elettrotecnica con la descrizione del motore asincrono. Per la prova di italiano l’autore prescelto è Ungaretti. "Un poeta - spiega Mattia - in cui mi identifico perché ha saputo reagire alle disavventure e alle disgrazie della vita senza mai perdere la speranza". "Soldati" con i celebri versi "si sta come d’autunno sugli alberi le foglie". Un’altra poesia offre lo spunto per un riferimento autobiografico: "Io mi sento come il lupo di mare di “Allegria di naufragi“, che ritorna alla vita come un superstite". Alcuni episodi della prima guerra mondiale e conclusione del capitolo storico in inglese. Racconta il suo primo percorso professionale: "Ho vissuto un periodo importante all’interno di un’azienda specializzata nella vendita di materiale elettrico, muovendomi sia in magazzino sia al banco. Ora, però, il mio desiderio è quello di lavorare come impiantista".

In chiusura si parla di Coronavirus. "Potrebbe sembrare strano, ma oggi riesco a vedere i risvolti positivi della malattia. Quello che ho vissuto ha rafforzato i miei valori e mi ha aiutato a riscoprire il significato di cose che avevo sempre dato per scontate. Senza poter essere vicino ai miei familiari, in ospedale mi sono affidato a medici e agli infermieri che mi hanno restituito un affetto enorme". Dura mezz’ora. Fuori sono in attesa per festeggiarlo la mamma, Ombretta Contardi, i nonni, un gruppo di amici. Sul portone di casa c’è ancora uno spazio per i giornalisti e il rituale delle domande.

Mattia, emozioni? "Questa mattina avevo un po’ di ansia. Adesso mi sento più libero. Mi sono tolto un peso dallo stomaco. Un’altra sfida superata".

Com’è stato il ritorno a scuola dopo tanto tempo? "La scuola per me non è mai stato un peso. Oggi è stato come un addio, ma è stato bello".

Programmi? "Due mesi di vacanza, anzitutto. Poi cercherò lavoro come elettricista".

Cos’è cambiato dopo questa esperienza? "La malattia mi ha dato più forza. Ma anche prima l’esame di maturità non mi preoccupava. Considero il mondo esterno in maniera diversa. Se c’è qualcosa da affrontare l’affronto".

A chi dedica questa giornata? "A tutte le persone che mi sono vicine e a chi mi ha aiutato".

Perché la scelta di Ungaretti? "Ho scelto Ungaretti perché è stato una grande personalità. Non ha mollato mai neppure dopo la morte del figlio. Ho pensato a mia sorella".

Affiora il ricordo della sorellina Anastasia e del suo viaggi nella vita, iniziato e subito troncato, cinque anni fa. Interviene mamma Ombretta: "Ringrazio mia figlia Anastasia, che è un angelo, di avermi lasciato Mattia, di averlo protetto quando era in ospedale".