Tutela della privacy. Applicata la legge si troverà l’inganno

Una cosa è certa, ci hanno informato. In che modo è tutto da discutere

Milano, 27 maggio 2018 - 

LETTERA

Ho passato la giornata a rispondere a mail che mi assicuravano che il trattamento dei miei dati e la tutela della mia privacy per effetto delle nuove norme saranno rigorosi. Un’invasione che ha mandato in esaurimento la posta elettronica. Spero di aver vinto la battaglia, ma non ne posso più. Soprattutto perché alla fine mi sono sentito preso in giro. Tra la buriana di mail alcune sono arrivate da mittenti a me sconosciuti. Come è possibile, mi chiedo? Effetto dello scandalo finito sui giornali? Mi sa che ci stanno prendendo in giro per l’ennesima volta. Sergio, Milano

RISPOSTA

Una cosa è certa, ci hanno informato. In che modo è tutto da discutere. Se per assicurarmi che i miei dati da oggi saranno trattati nel rispetto della più rigorosa tutela della privacy, devo essere tempestato di mail da parte di entità a me sconosciute, qualche sospetto che questa solerzia non sia altro che una foglia di fico, un’operazione di immagine per riconquistare la fiducia degli utenti del web, è del tutto giustificato. Ci saranno sanzioni in caso di violazioni? Bene, ma di fatto non è che il rapporto utenza-colossi delle piattaforme cambi di molto. Inutile pensare che presto smetteranno di arrivarci mail da indirizzi a noi sconosciuti, proposte di vendita o reclame che non ci interessano. Inutile pensare che lo spaccio di dati verrà bloccato. Chi ha creato e gestisce queste piattaforme è mosso dal business non certo da spirito di servizio, il “libero e gratuito” richiede quindi una controparte e continuerà a richiederla, magari in altri modi. Alla fine ci rimetterà solo chi, nel suo piccolo, con il web ci lavora veramente. Facciamocene una ragione. ivano.costa@ilgiorno.net