La sfortuna di vincere al Superenalotto

Vanno cercati gli indizi, zero tracce evidenti, il buon investigatore non dovrà lasciarsi sfuggire il minimo dettaglio

Milano, 15 agosto 2019 - 

LETTERA

Sbancato il Superenalotto, anche questa supervincita, come quella che l’ha preceduta nella scala dei record, è stata messa a segno d’estate. Immagino il trambusto a Lodi dove è stato giocato il tagliando visto che già sotto gli ombrelloni è tutto un ribollire di valutazioni sull’enormità della cifra, investimenti teorici e stratagemmi per evitare il fisco. Spero che chi ha vinto alla lotteria resti anonimo, credo non avrebbe pace se scoperto. E gli auguro di mantenere i nervi saldi. Rocco P., Milano

RISPOSTA

Vanno cercati gli indizi, zero tracce evidenti, il buon investigatore non dovrà lasciarsi sfuggire il minimo dettaglio, anche un sopracciglio che s’increspa può voler dire molto. Va in scena il grande gioco dell’estate: la caccia al superfortunato vincitore del Superenalotto, la cifra è iperbolica come iperbolico il modo in cui è stata vinta, affidandosi a una combinazione casuale, nessun rituale scaramantico o numero “del cuore”. Un concentrato di fortuna che se fosse somatizzato dal giocatore costituirebbe una traccia fin troppo banale. A tutelare il milionario braccato e rendere meno circoscritta la zona di indagine c’è un mercato, bancarelle che a Lodi richiamano anche gente da fuori città e allora chissà... E chi non si alambicca nell’indagine può giocare coi castelli in aria “se li avessi vinti io che farei?”, tormenti che vanno bene per l’ombrellone. Un tormento per il misterioso vincitore. ivano.costa@ilgiorno.net​