Sport invernali: l'estate si fa calda

La candidatura di Milano-Cortina ha bruciato tempo e dubbi dimostrandosi solida. Ora si tratta di vincere la sfida più importante, quella diplomatica

LETTERA:

SEMBRA che ora sia diventata una questione d’orgoglio conquistare l’organizzazione delle Olimpiadi invernali del 2026. Detto che sarebbe un bel risultato, non va dimenticato che quando la candidatura iniziò a muovere i primi passi furono ben pochi (ma molto motivati) quelli che spinsero perché Milano-Cortina diventasse più di un sogno. Va bene così, ma attenzione a non restare delusi perché anche in sede Cio conterà molto l’abilità diplomatica per convincere gli aventi diritto al voto. Rocco G., Bergamo

RISPOSTA:

SI ENTRA nella settimana più calda per gli sport invernali. E anche chi si era mostrato più tiepido di fronte alla candidatura non può celare l’orgoglio italico. Missione: aggiudicarsi l’organizzazione delle Olimpiadi invernali del 2026. La candidatura di Milano-Cortina ha bruciato tempo e dubbi dimostrandosi solida. Ora si tratta di vincere la sfida più importante, quella diplomatica. Può sembrare una banalità, non lo è. E Milano lo sa bene, ha già provato la cocente delusione di Ema, altro scenario certo, ma le analogie non mancano. La sfida diplomatica consiste nel convincere quella quindicina di indecisi sugli 86 membri del Cio con diritto di voto a puntare sull’Italia piuttosto che su Stoccolma. Gli svedesi già hanno inviato commenti poco lusinghieri sulla candidatura italiana, tanto che il presidente del Coni Malagò ha dovuto rintuzzare l’attacco pigliando carta e penna. ivano.costa@ilgiorno.net