Milano, 2 giugno 2021 -
LETTERA
Caro Direttore, incredibilmente si torna a parlare di ripresa. Dopo anni di recessione e la grave crisi economica generata dal Covid, l’Italia risale la china. Però io vedo solo negozi vuoti, serrande abbassate e c’è chi parla di decine di migliaia di posti di lavoro persi, senza contare i licenziamenti all’orizzonte. Pietro, da ilgiorno.it
RISPOSTA
L’Italia viene da un anno e più di restrizioni. Un lungo periodo segnato dai lockdown e da una stretta su molte attività produttive, comprese quelle di carattere di commerciale. Ovvio che il ritorno alla normalità sia graduale. Come lo sarà il ritorno alle vecchie abitudini. Però che le voci più autorevoli annuncino che la ripresa è arrivata è una grandissima notizia. Anche perché è cominciata prima del previsto. Con un annuncio a sorpresa l’Istat ha comunicato che nel primo trimestre, nonostante il protrarsi delle chiusure, il prodotto interno lordo, è aumentato dello 0,1 per cento rispetto al trimestre precedente. Un primo passo, in attesa che la tendenza si consolidi nei prossimi trimestri con il progresso della campagna vaccinale. Le prospettive ci sono tutte. Almeno a giudicare dalle dichiarazioni dell governatore di Bankitalia Ignazio Visco, che lunedì ha parlato di una crescita che può superare il 4 per cento. Ora che il Pil è salito la vera scommessa si gioca sul piano dell’occupazione. I livelli pre-Covid sono lontani. Ma aprile ha registrato un incremento di 120.000 occupati rispetto a gennaio. Proviamo ad avere fiducia.