Quel senso da trovare

La morte giovane richiede sforzo, deve trovare splendore e coerenza per non fare deviare l’asse terrestre

Milano, 8 luglio 2018 - La morte dovrebbe arrivare alla fine dello spettacolo, non all’inizio del primo atto. Era nei patti stretti da bambini quando il cadavere di un uccellino o di un gatto imponeva la domanda: toccherà anche a me? I più fortunati hanno ascoltato la risposta di un adulto smarrito: toccherà anche a te ma fra tanto, tanto tempo.

La risposta in qualche caso era più articolata: toccherà a te quando sarai vecchio e talmente saggio da provare un senso di appagamento vicino alla nausea, come chi scende dalla nave dopo un lungo viaggio. La lunghezza finiva per coincidere con l’immortalità e per un po’ si stava tranquilli. Fino al giorno in cui qualcuno rompeva i patti e veniva schiacciato dal soffitto della scuola a diciassette anni, o precipitava da una montagna a 22 o soccombeva a un tumore a 19. La morte di un ragazzo è tradimento del senso della vita inteso come parabola da riempire di esperienza. Lascia increduli, inebetiti e anche parecchio incavolati in quanto ingiustizia non sanabile. Però, a differenza dello sbarco a fine crociera, è anche in grado di scatenare reazioni vigorose e vitalissime. Come se l’energia di chi è andato via prima del tempo grossolanamente convenuto venisse redistribuita fra chi gli voleva bene. Come se tutto in qualche modo continuasse (e nessuno può dimostrare che non continui).

Un anziano si seppellisce, si piange, si ricorda con struggimento. Non c’è un senso da trovare, è la lezione dell’uccellino. La morte giovane richiede più sforzo, deve trovare splendore e coerenza per non fare deviare l’asse terrestre. E qui tocca agli altri. Le compagne di classe di Martina che danno la maturità al posto suo recuperano il senso smarrito. Come la signora Cristina che discute la tesi del figlio Luca caduto in montagna. O la mamma di Vito Scafidi che supera l’orrore della perdita facendo della sicurezza nelle scuole la ragione di una rinascita. La fine è nota, ma all’inizio del primo atto c’è tutto da inventare. E ogni forma di teatralità sarà apprezzata.