Sant'Ambrogio, la Scala e l'esempio

La "prima" rimane un evento importante: non mancano le ombre ma almeno si respira la volontà di dissolverle

Milano, 7 dicembre 2018

DOMANDA

Non ho mai fatto parte delle schiere di chi si mette davanti alla Scala a protestare la sera della Prima, né di chi ha la possibilità di assistere all’evento. Ma francamente non ho mai capito tutta l’attenzione dedicata a questa serata. Nessuno discute l’importanza dell’apertura della stagione nel tempio della lirica, ma ho sempre percepito un retrogusto un po’ snob dietro questa attesa, un’ombra che dopo un po’ finisce col dare fastidio. Sergio, Milano

RISPOSTA

Il grande giorno è arrivato, piaccia o no. La Prima della Scala con Milano in festa per Sant’Ambrogio è un pezzo di storia importante, lo è stato negli anni in cui il capoluogo viveva momenti di appannamento, lo è ancora di più oggi con la città, comunque e nonostante tutto, sempre più aperta al mondo e con un respiro diverso rispetto al Paese. Certo, non mancano le ombre, ma almeno si respira la volontà di dissolverle. Con pragmatismo. Lo stesso che ha fatto sì che l’opera alla Scala sia sempre più diffusa in ogni angolo della città per riconsegnare a tutti il valore della rappresentazione artistica, lasciando solo agli appassionati di gossip la spunta “di chi c’è o manca” alla Prima. Un regalo importante, non solo dal punto di vista culturale, ma economico. Un altro aspetto concreto di Milano.