M4 e commercio, servono nuovi fondi

Molti lavori della linea blu della metropolitana, che si sarebbero dovuti concludere fra due o tre anni, rischiano di andare avanti fino al 2023

Milano, 5 settembre 2018 - Estate agli sgoccioli, ripresa graduale e caos cittadino immutato. I disagi per il traffico sono percepiti dai residenti e dai pendolari che per lavoro ogni giorno raggiungono Milano. Ma per i commercianti la sofferenza è accentuata. Molti di loro sono in ginocchio e spesso si vedono costretti a chiudere le attività. Le spese fisse, in primis il costo dei locali e quello del personale, non sono assolutamente compensate dai ricavi, che a loro volta si sono drasticamente ridotti da quando sono partiti i cantieri per la nuova linea 4 della metropolitana.

Facile imbattersi in cesate di cantieri, transenne, ruspe, coperture che ostruiscono la visuale e nascondono per anni le insegne di negozi anche storici, inducendo la gente a credere che essi abbiano chiuso. In via Foppa, via San Vittore, Piazzale Dateo e tante altre zone interessate dai lavori della nuova MM4 si tratta di situazioni alle quali la popolazione residente si è ormai assuefatta. SI SA che per avere una viabilità urbana più snella, meno inquinante e più funzionale alle esigenze di famiglie e imprese, bisogna mettere in conto un prolungato periodo di difficoltà. Molti lavori della linea blu della metropolitana, che si sarebbero dovuti concludere fra due o tre anni, rischiano di andare avanti fino al 2023. Senza contare le incognite meteorologiche (quando piove a dirotto o si allagano i cantieri e gli operai non possono lavorare) e gli incidenti di percorso (scavando si trovano sovente intoppi e ostacoli imprevisti), che potrebbero dilatare ancor più i tempi di realizzazione. Palazzo Marino e Pirellone hanno dimostrato una spiccata sensibilità verso le ragioni dei commercianti, stanziando oltre sei milioni di euro (contributi in spesa corrente e in conto capitale) per sostenere le imprese commerciali e artigiane in difficoltà. Serviranno a far fronte a canoni d’affitto, utenze, tributi locali, spese per il personale e altro. Ma basteranno? Le perdite potranno essere interamente recuperate quando la metropolitana andrà a regime e il traffico pedonale si incrementerà?

Sarebbe opportuno che Comune e Regione, oltre che rinnovare questi contributi ed estendere la platea dei potenziali beneficiari, individuassero nuove forme di sostegno agli esercizi commerciali, dialogando di più con le imprese e monitorando costantemente le singole situazioni, quartiere per quartiere.