Come internet modifica la mente

L’avvento di Internet ha modificato le nostre vite

Milano, 15 agosto 2018 - L’avvento di Internet ha modificato le nostre vite. E, secondo alcuni “guru del web”, anche il nostro cervello e la nostra mente: la rivoluzione digitale avrebbe infatti provocato una conseguente rivoluzione cognitiva e una mutazione antropologica della specie umana. Questa teoria viene confutata con alcune argomentazioni, in buona parte convincenti, nel saggio “Scimmie digitali” (Armando Editore) in cui i due autoriMaurizio Codogno e Paolo Artuso analizzano il funzionamento del web e come esso abbia influenzato il nostro sapere, la nostra mentalità, le nostre abitudini e il nostro modo di comunicare. Il funzionamento della mente non segue regole dettate dalla società, dalla cultura o dalla tecnologia, bensì quelle sue proprie, basate sui principi neurobiologici. Si legge nell’introduzione: “Quando abbiamo cominciato a comunicare, le prime interazioni sociali richiedevano che gli interlocutori fossero fisicamente vicini.

Con la nascita della comunicazione scritta abbiamo guadagnato la possibilità di non dover essere più a contatto fisico con l’interlocutore, rinunciando però alla comunicazione in tempo reale. Oggi con le conversazioni in rete abbiamo in parte recuperato il tempo reale, ma spazialità e presenza fisica non giocano più alcun ruolo: spesso letteralmente non sappiamo con chi stiamo comunicando. Ma i meccanismi base della comunicazione analogica sono ancora ben presenti anche nell’era del duepuntozero. Oggi come ieri il processo comunicativo continua a basarsi su attività fondamentali: richiedere, informare, condividere”. Cambiano dunque i comportamenti, ma non il funzionamento della mente. La sfida per l’homo digitalis è quella di riuscire a sopravvivere e comunicare in questo nuovo ambiente, in cui da cacciatori siamo diventati preda delle multinazionali immateriali. La rete non sta minando la nostra capacità di elaborare informazioni in modo complesso. Il digitale nasce proprio da una raffinata evoluzione dei nostri mezzi di conoscenza. Non dobbiamo dimenticare che siamo agli albori di questa trasformazione, molte cose non vanno come vorremmo che andassero, ci sembra di perdere il controllo sul nostro mondo, così come siamo abituati a conoscerlo, e sicuramente molto ancora andrà raffinato e aggiustato: ma questo ha sempre fatto parte del complesso gioco dell’impresa umana.