Un affetto da dimostrare coi fatti

E venne il giorno dei Nonni. Festeggiarli è il minimo

Milano, 3 ottobre 2019 - 

LETTERA 

Sono una nonna di 82 anni, autosufficiente in tutto. Nel giorno della Festa dei Nonni non mi ha stupito scoprire che molti dei miei “colleghi” aiutino anche economicamente le famiglie dei figli. Tanto spreco di auguri però vorrei si traducesse in una maggiore attenzione nei nostri riguardi. Non tanto di figli e nipotini, ci mancherebbe. Ma da parte di chi ci amministra che spesso crea sistemi per portare a termine delle pratiche (penso solo al rinnovo della fascia di esenzione dal ticket sanitario) che per chi come me non possa la giornata al computer diventa un’odissea per cui si deve dipendere da altri per conservare quello che è un diritto. Sara M., Como

RISPOSTA

E venne il giorno dei Nonni. Festeggiarli è il minimo, ma tutti i peana dell’ultima ora sulla loro importanza hanno qualcosa di stucchevole. I sondaggi dicono che le famiglie italiane considerano i Nonni un aiuto provvidenziale per il contributo al reddito. Nonostante molto più della metà dei pensionati campi con meno di 750 euro al mese, in almeno una famiglia su tre sono fondamentali anche per seguire i nipoti fuori dall’orario scolastico. Una vera fortuna, peccato che figure così importanti non siano - al pari dei più piccoli - così tutelate nella vita di tutti i giorni. Basti pensare alle difficoltà che un ottantenne incontra oggi per accedere ai servizi, allo spostarsi, a fare la spesa in paesi dove i negozi di vicinato sono ormai un ricordo. Se poi c’è qualche acciacco, per quasi il dieci per cento delle famiglie gli angeli dai capelli d’argento diventano un peso. E non dovrebbe essere così, in alcun caso. Più che di una giornata di festa, meglio dedicare ai Nonni un’attenzione tangibile tutti i giorni. ivano.costa@ilgiorno.net