Sinistra in ginocchio

La sinistra non riesce più a mobilitare e fidelizzare i consensi e il sistema tripolare la sta penalizzando

Milano, 25 giugno 2018 - Certo le valutazioni ponderate si fanno con i dati definitivi. Ma i dati sembrano segnare una debacle senza precedenti nel centrosinistra, soprattutto in quelle che un tempo erano chiamate regioni rosse. A Massa, il candidato di centrodestra Persiani prevale nettamente sul sindaco uscente del centrosinistra Volpi. Poi, a Pisa, il candidato di centrodestra Conti vincere contro Serfogli, che partiva con leggero svantaggio, ma che è nettamente sconfitto. A Siena la battaglia sul filo di lana viene vinta dal candidato di centrodestra De Mossi.

L’accordo del sindaco uscente Valentini con la lista di Piccini aveva garantito una riserva di voti utile a reggere, ma non sufficiente a vincere. Quanto a Imola, che non è capoluogo di provincia, ma che è città di frontiera della Romagna un tempo rossa, la candidata del centrosinistra Cappello è letteralmente travolta dalla candidata 5 Stelle Sangiorgi. Si tratta dell’unica città importante assieme ad Avellino ove i 5 Stelle sono andati al ballottaggio e hanno vinto.

L’analisi dei flussi di voto va fatta con dati consolidati. Ma sembra essere confermato che la convergenza di governo fra Lega e 5 Stelle regga, nonostante le prime crepe, soprattutto sul terreno della comunicazione politica. Non sembra esserci stata una strategia consolidata al vertice fra Lega e 5 Stelle, ma ha operato di fatto. Le liste civiche di diversa sigla e di diversa matrice sono confluite sul candidato di centrodestra o, alternativamente, in qualche caso più sporadico, su quello 5 Stelle. Certo la bassissima affluenza alle urne ha avuto il suo peso. Ma è un dato di fatto che la sinistra non riesce più a mobilitare e fidelizzare i consensi e che il sistema tripolare la sta penalizzando la sinistra, secondo un trend iniziato con le amministrative dell’anno passato.