Corruzione più forte della pietà

Milano, 1 ottobre 2021 

LETTERA

Caro Direttore, ci occupiamo ogni giorno di sconfiggere la malattia che da un anno e mezzo ha stravolto le nostre vite. Forse il vaccino, a dosi ripetute, un giorno ce la farà. Non so, invece, quando potremo sconfiggere l’altro grande male del nostro tempo: la corruzione, che non si ferma neppure davanti ai morti.  Paolo, da ilgiorno.it

RISPOSTA

La notizia dell’inchiesta giudiziaria avviata a Milano sul cosiddetto racket dei funerali è in effetti raccapricciante prima ancora che triste. Pensare che ci siano persone impegnate a gestire giri poco leciti di denaro a fronte del dolore di chi ha perso un familiare è sconvolgente. E impressiona che, stavolta, gli episodi oggetto delle indagini degli inquirenti sarebbero avvenuti al «Sacco». Cioè nell’ospedale simbolo della lotta al Covid-19, dove medici e operatori sanitari lavorano da un anno e mezzo per salvare vite e fermare il contagio. Sembra - sempre che quanto denunciato trovi poi conferma negli approfondimenti avviati dalla magistratura - che alcuni illeciti siano stati compiuti proprio in spregio alle misure introdotte per contrastare la diffusione del coronavirus. A parte questo particolare legato al preciso momento storico, Milano ha già vissuto scandali come questo. Un «racket del caro estinto» anticipò di qualche tempo Mani Pulite, svelando una parte di quella corruzione che, si scoprirà poi, non si annidava solo negli obitori degli ospedali. Anche stavolta, fra gli inquirenti, c’è già chi parla di «un radicato sistema» che va oltre il perimetro del «Sacco».

mail: sandro.neri@ilgiorno.net