Auto elettriche: senza investimenti solo un Gp da spot

Lla “conversione” all’elettrico può essere una soluzione praticabile ma servono investimenti e infrastrutture

DOMANDA:

CARO DIRETTORE, del Gran Premio di Formula E, la corsa con i bolidi a motore elettrico che quest’anno sta facendo il giro di molte città del mondo, mi spiace solo una cosa: che si tiene a Roma e non nella mia Milano. Ma, campanilismo a parte (e sto scherzando), mi sembra francamente ottima l’idea di far vedere che i motori elettrici sono efficientissimi anche dal punto di vista delle prestazioni, tanto che si riesce - in circuiti protetti - a sfrecciare a oltre 200 all’ora, tra l’altro senza il rombo assordante del motore a scoppio. Martino, da ilgiorno.it

RISPOSTA:

CREDO LEI ABBIA COLTO il senso e lo spirito della manifestazione motoristica in programma per questo fine settimana. Dico motoristica perché di gara vera si tratta e il fatto che il propulsore che spinge questi bolidi sia elettrico è quasi marginale: la competizione c’è e sarà autentica. Non ho dubbi sul fatto che l’industria automobilistica negli anni a venire concentrerà la sua attenzione su sistemi a impatto ambientale molto più limitato di quello attuale. E la “conversione” all’elettrico può essere una soluzione praticabile. Attenzione, però: non basta un Gran Prix in centro a Roma per dire che la svolta è arrivata. Ci vogliono anche gli investimenti, le infrastrutture. Le colonnine di ricarica sono ancora molto poche e su questo si può lavorare subito. Come sugli standard da adottare per le ricariche, in modo che tutti paghino equamente e che si possa fare il pieno di energia a prescindere dalla marca e dal modello della propria vettura. sandro.neri@ilgiorno.net