Serie A, trasferta contro la Juventus: il Brescia sogna di fare l'impresa

Le Rondinelle vogliono preparare al meglio la proibitiva gara di domenica in casa dei bianconeri

Diego Lopez (Ansa)

Diego Lopez (Ansa)

Brescia, 11 febbraio 2020 - Il Brescia comincia la preparazione in vista della “trasferta impossibile” che domenica lo chiamerà a rendere visita alla Juventus con alcuni punti da curare in modo particolare. In effetti, al di là del valore assoluto di un avversario che, oltretutto, viste le critiche di questi giorni giocherà fermamente deciso a vincere come i bianconeri, le Rondinelle, dal canto loro, sono chiamate a fornire a Torino una prova di valore, una prestazione che possa ribadire che la formazione biancazzurra può ritagliarsi un posto in questa serie A. Un obiettivo, questo, che acquista un significato del tutto particolare alla luce del clima di sfiducia che si sta diffondendo sempre più a Brescia. Sono diversi gli elementi che concorrono a creare questa atmosfera, dai sei punti che separano le Rondinelle dalla salvezza alle troppe rimonte subite nel finale che hanno fatto svanire punti che adesso farebbero più che comodo, dal valzer che ha “colpito” la panchina biancazzurra sino a coinvolgere un gruppo che non ha ricevuto gli innesti desiderati nel mercato invernale e che deve ancora mettere in mostra le qualità giuste per farsi valere nella massima divisione.

Come ha ricordato lo stesso Diego Lopez dopo l’amaro pareggio interno con l’Udinese, in effetti, i primi punti sui quali bisogna lavorare in questa che per lui sarà la prima settimana intera di lavoro con il Brescia sono essenzialmente l’attenzione e la fiducia. Sul primo versante sta diventando purtroppo una triste abitudine quella di subire gol pesantissimi nel finale (o addirittura in pieno recupero) solo per distrazioni o a causa di errori individuali. “Peccati” che in serie A vengono puniti immediatamente e stanno tenendo le Rondinelle imprigionate nelle retrovie della classifica. Per quel che riguarda la fiducia, in questo momento non è facile trovare argomenti con i quali riportare il sorriso in casa biancazzurra, ma la squadra che, pur indossando i panni della matricola, nelle prime giornate era riuscita a farsi apprezzare e a cogliere “punti sonanti” non può essere completamente scomparsa. Riflessioni che in questi giorni non possono non fare i conti con il fatto che domenica il Brescia dovrà rendere visita alla Juventus più arrabbiata della stagione.

Già affrontare in situazioni “normali” Cristiano Ronaldo e compagni costituisce un’impresa da far tremare i polsi. Figurarsi in questa specifica condizione nella quale Maurizio Sarri è finito nel mirino della critica e la voglia dei bianconeri di mettere le mani sull’ennesimo scudetto deve fare i conti con rivali accreditate come Inter e Lazio. Una constatazione che potrebbe indurre mister Lopez, che con i bianconeri avrà a disposizione Torregrossa, a cercare le mosse necessarie per coprire al meglio il reparto arretrato. Al suo esordio il tecnico uruguayano si è tenuto fedele al 4-3-1-2 di coriniana memoria, ma con i campioni d’Italia potrebbe prendere quota l’idea di passare ad una difesa a tre (proprio come ha abbozzato ad un certo punto anche lo stesso Eugenio Corini con le avversarie più forti). Un’intenzione che, però, deve fare i conti con un limite non da poco. In effetti, oltre ai due centrali titolari Cistana e Chancellor, la rosa bresciana in questo momento presenta un solo difensore di ruolo come il giovane Mangraviti oppure potrebbe adattare allo scopo l’eclettico Mateju. Ma sarebbe saggio affrontare i vari Ronaldo, Higuain, Dybala e compagnia bella con una difesa improvvisata e senza nessuna alternativa in panchina?