A Bergamo un capitolo di storia del tennis: prima partita del figlio di Bjorn Borg

Leo, 16 anni, ha ottenuto una wild card per il torneo challanger Perrel-Faip

Leo Borg agli internazionali di tennis

Leo Borg agli internazionali di tennis

Bergamo, 18 febbraio 2020 - Forse un giorno Bergamo sarà ricordata nella storia del tennis mondiale per un evento passato in sordina. Alle 13.55 di martedì 18 febbraio, sul campo sintetico del PalaAgnelli, ha fatto il suo debutto da professionista un 16enne svedese dal nome normale, Leo, ma dal cognome pesantissimo nel mondo delle racchette: Borg. A maggio festeggerà 17 anni e a livello juniores ha già fatto buoni risultati, tanto da ottenere una prima wild card per un torneo pro dove esordire senza pressioni, senza aspettative.

falseAd accompagnarlo all’ingresso in campo, davanti ad un centinaio di spettatori incuriositi, la colonna sonora degli U2, Where the streets have no name: lui invece ha un cognome pesantissimo, Borg. Anche se il celebre padre Bjorn non lo ha seguito in questo debutto in terra bergamasca. Ma se tra dieci anni diventerà un grande campione del circuito mondiale si ricorderà di questo esordio a Bergamo, al torneo challanger Perrel-Faip, contro il più quotato Chun Hsin Tseng, un 19enne di Taipei che nel 2018 era il numero uno assoluto tra gli under18 al mondo. Avversario più esperto e quotato, che lo ha agevolmente battuto 6-3 6-1. Non c’era partita sulla carta e il successo del taiwanese in effetti non è mai stato in discussione, ma il giovane Leo non a sfigurato, giocandosi ogni game, cedendo dignitosamente nel primo set per 6-3 e lottando fino al 3-1 sul secondo set, prima di mollare la presa contro un avversario più esperto e scafato. Sconfitta scontata a parte abbastanza buona la prima. Tempo davanti ne ha lo svedesino che potrà giocare nei torneo giovanili fino al termine del 2021, alternandosi con i tornei pro.