Papu Gomez
Bergamo, 24 agosto 2020 - “Siamo ottimisti sulla possibilità di giocare la Champions a Bergamo. Ci crediamo tanto. Dopo il sopralluogo della Uefa la settimana prossima ne potremo avere la certezza”. Nel giorno del suo 69esimo compleanno parla ai canali social atalantini il direttore operativo nerazzurro, Roberto Spagnolo, per il secondo anno consecutivo direttore del cantiere del Gewiss Stadium. L’uomo dei miracoli che sta per concretizzare il sogno di portare la Champions League a Bergamo. Il prossimo 7 settembre arriveranno i funzionari della Uefa per la decisiva visita al cantiere dell’impianto di Giulio Cesare.
“In resta i cantieri attuali sono quattro tra curva Rinascmento, facciata esterna, urbanizzazione esterna del piazzale dello Sport e curva Sud, e ne apriremo la settimana prossima un quinto per il campo. La proprieta dei Percassi ha scelto di investire, a fondo perduto, per adeguare la curva Sud per essere a norma Uefa, per portare la Champions a Bergamo. Siamo a buon punto, pur slittando di un mese la partenza dei lavori: a fine settembre, il 30, abbiamo la consegna dello stadio e la rispetteremo”, è il bilancio, a due terzi dell’opera, tracciato da Spagnolo. Convinto e ottimista.
Che ha tenuto a ribadire: “Giocare la Champions a Bergamo sarà il fiore all’occhiello che la famiglia Percassi ha voluto a tutti i costi. Ci tengo a dire che è una volontà precisa della proprietà dei Percassi, sapendo che tutto l’investimento oltre il milione di euro è a fondo perduto, solo per portare questa competizione in città. Abbiamo abbattuto il parterre in Curva Sud, ricostruendolo per le esigenze dettate dalla UEFA. Forniremo tutti i gradini di seggiolini a norma e in più ci sarà un implemento dei servizi igienici e locali dedicati al pronto soccorso. Quando il 7 e l’8 settembre arriveranno i tecnici UEFA per il sopralluogo avremo una risposta al 100% sulla possibilità di giocare a Bergamo la Champions League. Sono ottimista, infatti – ha concluso Spagnolo - dalla settimana prossima si comincerà a lavorare anche sul terreno di gioco, per avere un campo più resistente, visti i tanti impegni che ci attendono.”