Luino, allarme sulla linea dei super treni

Vigili del fuoco con pochi uomini e mezzi inadeguati. E a fine anno arrivano i convogli merci di AlpTransit lunghi 700 metrri di MICHELE MEZZANZANICA

Treno deragliato all'altezza di Maccagno

Treno deragliato all'altezza di Maccagno

Luino (Varese), 10 febbraio 2016 - Pochi fondi, pochi uomini, pochi mezzi. I Vigili del fuoco lanciano l’allarme sicurezza nella zona del Verbano, in particolare quella attraversata dalla linea ferroviaria Gallarate-Bellinzona che, con l’entrata in funzione di AlpTransit prevista per la fine dell’anno, vedrà transitare treni merci di 700 metri con materiali di ogni genere, comprese sostanze chimiche.

Convogli che transiteranno in punti critici come la galleria di Castelveccana, tre chilometri scavati nella roccia senza uscite di sicurezza e dotazioni, oppure in zone isolate e impervie, difficili da raggiungere per i mezzi di soccorso. La Federazione nazionale sicurezza della Cisl dei Laghi chiede dunque investimenti per tutelare l’incolumità del territorio e soprattutto dei cittadini. «Le dotazioni attualmente in uso ai Vigili del fuoco devono essere potenziate e adeguate - dice Massimo Isgrò della segreteria Fns-Cisl -, una soluzione potrebbero essere le autopompe “bimodali”, in grado di viaggiare su strada ma anche su binari ferroviari come un vero e proprio treno capace di spegnere un incendio. Garantirebbero agevolmente il trasporto di materiale e personale in pochi minuti, senza attese che influirebbero sulla buona riuscita dell’intervento. Inoltre, sarebbe necessario che il distaccamento di Luino fosse dotato di un veicolo con l’occorrente per fronteggiare il rilascio di sostanze chimiche».

Il distaccamento dei Vigili del fuoco di Luino avrebbe bisogno anche di uomini, dal momento che oggi può contare su un organico di sole cinque unità per turno chiamate a coprire 31 comuni, il tratto ferroviario da Laveno a Zenna e gli interventi in acqua nell’alto Lago Maggiore. «Servirebbero almeno altre due unità per turno - dice Isgrò - per influire sulla velocità e sull’efficacia del soccorso non solo per quanto concerne un eventuale intervento sulla ferrovia ma anche nel quotidiano». Anche perché il comando provinciale di Varese, da dove provengono i rinforzi in caso di emergenza, dista non meno di mezz’ora di strada.

La criticità della situazione è emersa proprio di recente, quando lo scorso 3 febbraio è andato a fuoco un complesso di case a corte nel centro storico di Luino e per oltre trenta minuti i pompieri si sono trovati in cinque a dover fronteggiare l’emergenza, fortunatamente aiutati da altri cinque colleghi liberi dal servizio che sono tempestivamente accorsi, prima che giungessero i rinforzi dal capoluogo. «Non vogliamo creare allarmismi - concludono dalla Fns-Cisl - ma nemmeno farci trovare impreparati a fronteggiare eventuali emergenze. É per questo che lanciamo un accorato appello ai cittadini e alle istituzioni competenti affinché sensibilizzino le realtà politiche, locali e nazionali, per un più efficace dispositivo di soccorso nell’interesse della comunità».