No-Triv sconfitti a Zibido: rigettato il ricorso al Tar contro il pozzo per il metano

Il comitato contro il pozzo a Moirago perde il ricorso al Tar e deve pagare anche le spese legali

Una protesta dei cittadini contro la trivellazione per la ricerca del gas-metano

Una protesta dei cittadini contro la trivellazione per la ricerca del gas-metano

Zibido (Milano), 18 ottobre 2016 - Il comitato «No Triv» perde il ricorso al Tar e dovrà pagare anche le spese a Regione Lombardia e Apennine Energy SpA. Dopo le proteste, i cortei, le petizioni, prima era arrivato il via libero definitivo alla trivellazione del pozzo di Moirago per la ricerca del metano, da parte delle istituzioni, l’area è stata già cantierizzata, e ora è arrivata la decisione del Tar di rigettare il ricorso presentato dall’associazione Cittadini di Zibido San Giacomo. Una doppia sconfitta per i No Triv che ora dovranno anche pagare le spese legali.

«Il Tar Lombardia ha rigettato il ricorso presentato dall’associazione condannando a pagare anche 6000 euro più oneri (1.560) per un totale di 7.560 euro divisi equamente tra Apennine Energy SpA e Regione Lombardia. – spiega uno dei portavoce dell’associazione, Vincenzo Lepori - L’Associazione è stata dai Giudici non legittimata a presentare il ricorso anzi sempre secondo i giudici la stessa non esiste non avendo soci iscritti e non è rappresentativa della comunità locale. Per di più l’Associazione, sempre secondo i Giudici, sarebbe nata con il solo scopo pretestuoso per opporsi alla costruzione del pozzo. Quasi che come se avessimo voluto fare una lite temeraria e siamo stati puniti per questo».

Il collegio Giudicante del Tar non ha preso in considerazione nessun punto del ricorso entrando ma si è fermato invece sulla nostra legittimità a presentare ricorso come richiesto dalla memoria presentata dagli avvocati della Appenine Energy spa.  «Non hanno ritenuto di prendere in considerazione, riguardo la legittimazione a presentare ricorso, l’articolo 309 della Legge 152 del 2006 sulle norme di tutela ambientale – aggiunge – Lepori - I Giudici sono andati invece a «cavillare» su quante assemblee l’Associazione ha fatto o quanti soci avessero a libro soci in regola con il versamento delle quote societarie. Come associazione non affermiamo che la Sentenza dei Collegio Giudicante del Tar Lombardia sia giusta o sbagliata perché non ha risposto ai quesiti, da noi presentati tramite il nostro Avvocato, ma ha solo risposto che non avevamo titolo a fare quelle domande. Non c’è stata sentenza sui quesiti e quindi non si può affermare che il Decreto emanato dalla Regione Lombardia sia corretto».

Intanto la battaglia politica si sposta sull’uso degli oneri pagati da Apennine: i gruppi consiliari «Noi Cittadini» e «Insieme per Zibido San Giacomo» hanno contestato le scelte fatte dall’amministrazione: «avremmo preferito un nuovo nido o centro sportivo».