Approvato il progetto definitivo: parte la bonifica del quartiere Buccinasco Più

Da tempo i residenti attendevano la rimozione dei rifiuti e il risanamento

Operai pronti a entrare in azione

Operai pronti a entrare in azione

Buccinasco (Milano), 23 giugno 2016 - Un passo avanti nella tortuosa questione del quartiere di via Guido Rossa, Buccinasco Più, che da tempo aspetta una soluzione definitiva per la rimozione dei rifiuti e la bonifica delle aree. L’incontro tra amministrazione comunale, tecnici Arpa Lombardia e Città Metropolitana (Servizio bonifiche e Servizio rifiuti), in concerto con i progettisti e i consulenti incaricati dal Comune, ha dato esito positivo. Gli enti, infatti, hanno approvato il progetto finalizzato alla rimozione dei rifiuti e alla bonifica dell’intera area. Anche Ats, ex Asl, ha inviato un parere positivo al piano. Un progetto a cui i tecnici hanno lavorato da novembre 2015, valutandolo passo passo anche con incontri in Regione.

Delle quattro ipotesi presentate, la soluzione tecnicamente ed economicamente più valida e sicura è risultata la rimozione totale dei rifiuti, con la conseguente sostituzione del terreno. Lavori impegnativi ma finalmente risolutivi che metteranno la parola fine alla "discarica abusiva" di Buccinasco Più, così come è stata definita dalla Procura della Repubblica. "È bene ricordare – precisa il sindaco Giambattista Maiorano – che sull’area oggetto di inchieste penali, la nostra amministrazione ha condotto oltre 150 carotaggi e ulteriori analisi richieste da Arpa. Non ci sono rifiuti pericolosi, il terreno non è stato infatti contaminato con idrocarburi pesanti, mentre i rifiuti trovati sono per lo più materiali da riporto, non conformi a un’area destinata a verde. Solo in tre celle è stata riscontrata la presenza di tracce di amianto che saranno rimosse nel modo più adeguato".

Ma non è tutto. "L’amministrazione – prosegue il primo cittadino – è obbligata a intervenire sull’area, oggetto di inchieste penali per la presenza di rifiuti e il movimento terra gestito dalla ‘ndrangheta, in quanto la proprietà responsabile è fallita e la legge prevede in questi casi l’intervento d’ufficio da parte del Comune". Comune che ha iniziato a occuparci della vicenda già dal suo insediamento, nel 2012. "I tempi - prosegue il sindaco - possono certamente apparire lunghi, ma non abbiamo avuto alcuna scelta: abbiamo seguito le procedure del caso, nel rispetto delle inchieste in corso e delle leggi". E adesso che succederà? "Il prossimo passo – conclude il sindaco – sarà bandire una gara europea per affidare i lavori che divideremo in lotti, e soprattutto fare il possibile per ottenere finanziamenti dal Ministero dell’Ambiente e dalla Regione Lombardia".